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domenica 1 febbraio 2015

“NIENTE SCORIE NUCLEARI QUI DA NOI. IL DEPOSITO UNICO FATELO AL NORD”

CRACO. ENTRO IL 3 MARZO L'ISPRA DARA' IL SUO PARERE SULLA CARTA NAZIONALE DELLE AREE POTENZIALMENTE IDONEE

DELIBERA DEL COMUNE. IL SINDACO: “IL CIMITERO ATOMICO SI REALIZZI ALTROVE”

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 1.2.15


CRACO – “Autocandidarsi ad ospitare il sito unico delle scorie radioattive d'Italia nel caso il nostro territorio rientrasse tra i siti potenzialmente idonei? Grazie, no”. Lo ha “certificato”, con delibera di Giunta, il Comune lucano simbolo dello sfasciume idrogeologico. Ed il sindaco Pino Lacicerchia ha rincarato la dose: “Il deposito unico dei rifiuti nucleari serve. Siamo d'accordo che si faccia. Ma lo si faccia al Centro – Nord. Non può essere sempre il Sud il ricettacolo di tutto quel che si produce, di negativo, in Italia. Del resto la più grande quantità di scorie non è nelle regioni centrali e settentrionali? Allora, anche per motivi logistici, il cimitero atomico si faccia in quelle realtà”. Insomma, il primo cittadino sembra che mandi a dire: “Non nel mio giardino ma nel tuo”. Accadrà? La prossima tappa dell'iter per la scelta del sito prevede che entro il 3 marzo l'Ispra (Istituto di protezione e ricerca ambientale) dia il suo parere sulla Cnapi (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee) elaborata dalla Sogin (la spa pubblica incaricata di smantellare gli impianti nucleari). Poi, si attenderanno autocandidature di Comuni e Regioni. Ci saranno? Craco, nell'attesa, ha inviato la sua deliberazione alle sedi regionali dell'Anci (Associazione nazionale Comuni d'Italia); al presidente della Regione, Marcello Pittella; ed al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “Per noi – ha continuato il nostro interlocutore – si tratta di un atto di trasparenza nei confronti della comunità oltre che di un contributo a tenere alta l'attenzione. Per questo ho invitato i sindaci ed i presidenti delle Regioni del Mezzogiorno, anche raccogliendo le sollecitazioni delle associazioni ambientaliste, ad adottare un provvedimento simile assicurando un impegno in tal senso ai propri cittadini”. Impegno derivante anche dal fatto che, ogni volta che si è parlato di localizzazione di cimitero atomico, il nome di Craco, con quello di Montalbano Jonico e della loro zona calanchiva, è sempre venuto fuori. “Si – ha confermato Lacicerchia. Il fatto è che noi, pur essendo l'emblema del dissesto idrogeologico della Basilicata, non siamo censiti nella banca data dell'Ispra in cui vi sono solo le aree urbane danneggiate da frane e non quelle rurali, come nel nostro caso. Da qui il nostro no a priori ad ogni ipotesi di localizzazione del sito unico nazionale delle scorie da noi”.


“SCRIVIAMO INSIEME UN FUTURO PIU' SICURO”

E LA SOGIN LANCIA DOMANI LA CAMPAGNA INFORMATIVA

CRACO – Sarà lanciata domani dalla Sogin spa (la società che ha elaborato la mappa dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari) la campagna informativa sul web “Scriviamo insieme un futuro più sicuro”. “L’obiettivo – ha fatto sapere la spa - è informare l’opinione pubblica sulla gestione dei rifiuti radioattivi e sul progetto di realizzazione di un Deposito nazionale, infrastruttura di superficie dove sistemare residui stoccati in decine di depositi temporanei distribuiti nel Paese”. La campagna, della durata di 3 mesi, sarà diffusa sul web attraverso il portale futurosicuro.info, nonché spot, banner e annunci su Google, YouTube, e oltre 10 mila siti internet. L'obiettivo è quello di approdare ad una scelta condivisa finalizzata alla messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi ed alla chiusura del ciclo del nucleare in Italia.

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