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venerdì 3 aprile 2015

DATACONTACT, I CONTRATTI ERANO PENALIZZANTI

CALL CENTER. LA UIL VEDE RICONOSCIUTE LE SUE RAGIONI

IL TRIBUNALE: "UNA CONDOTTA ANTISINDACALE"
 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 3.4.14



MATERA - “Finalmente, dopo mesi di lotte giudiziarie, la magistratura ha accolto le istanze della Uiltucs Uil e dei suoi lavoratori, che hanno sentito dichiarare l'antisindacalità della condotta della Datacontact srl, dapprima il 7 gennaio 2015, e da ultimo, con un'ordinanza del Collegio – Sezione civile del 30 maggio scorso”. Lo ha comunicato la Uiltucs Uil provinciale che, così, ha narrato la vicenda. “Nel febbraio 2014 Datacontact ha sottoscritto con la sola Ugl un contratto di prossimità aziendale, con cui regolava una serie di materie, demandate dalla contrattazione collettiva, tra cui le pause dei lavoratori addetti ai videoterminali. Il tutto tenendo fuori i sindacati confederali. Ma i bonari tentativi di comporre al di fuori dalle aule dei tribunali le violazioni perpetrate sono stati vani costringendo i nostri iscritti e la nostra sigla sindacale a chiedere l’intervento della magistratura. Così, con due separati ricorsi presentati dall’avv. Maria Pistone, la Uiltucs ha avuto ragione delle sue pretese in primis riguardo la macroscopica violazione delle prerogative sindacali; in seconda istanza, con ricorso dei lavoratori, il Tribunale ha stabilito che l’azienda ha prodotto contratti di secondo livello con clausole nulle, almeno sul diritto dei videoterminalisti di usufruire di pause retribuite minime di 15 minuti. Datacontact, illegittimamente, aveva compresso il diritto, con la connivenza dell'Ugl, obbligando gli operatori a interrompere l’esposizione al videoterminale per tempo molto al di sotto (sino a soli sette minuti) di quanto stabilito dalla legislazione vigente. Le due pronunce sanciscono, oltre ai diritti inderogabili e non negoziabili dei lavoratori, anche il ruolo positivo del sindacato nella tutela di tutti gli aspetti del mondo lavorativo”.

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