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giovedì 11 giugno 2015

ACQUE INQUINATE SOTTO L'ITREC – ENEA: “UN PIANO DI CARATTERIZZAZIONE ENTRO IL 3 LUGLIO”

ROTONDELLA. SUMMIT ALLA REGIONE PER ANALIZZARE IL CASO DEI “VELENI” IN ALCUNI POZZI DELL'IMPIANTO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.6.15
 

Enea e Sogin debbono approntare entro il 3 luglio prossimo il piano di caratterizzazione, condiviso con l'Arpab, del sito di Rotondella”. Lo ha detto l'assessore regionale all'ambiente, Aldo Berlinguer, al termine del summit convocato ieri nella sede del suo dipartimento per analizzare l'inquinamento di alcuni pozzi della rete di monitoraggio delle acque superficiali all'interno delle aree di pertinenza dei due enti pubblici. Come è noto è stata la stessa Sogin, la spa interamente del minsitero del tesoro incaricata dal Governo di bonificare i siti atomici dismessi come l'Itrec, il 4 giugno scorso, a rendere noto il rilevamento di concentrazioni di trielina, cromo esavalente, ferro ed idrocarburi totali, superiori ai limiti soglia. Valori di trielina, sostanza inserita dall'Airc (Agenzia internazionale della ricerca sul cancro) come cancerogeno per gli animali e potenzialmente per l'uomo, di oltre 10 volte superiori a quelle “limite”. Più contenuto l'incremento del cromo esavalente. Quest'ultimo, però, è uno dei più pericolosi inquinanti ambientali, perché tossico, mutageno e cancerogeno. Da qui l'interesse della Regione a voler vederci “chiaro”. Così, all'incontro di ieri, hanno preso parte per la Sogin, Francesco Troiani, direttore della divisione disattivazione; Ivo Velletrani, direttore rapporti con le istituzioni, ed Edoardo Petagna, direttore dell'Itrec; per l'Enea, il direttore della Trisaia, Giuseppe Spagna; il vice prefetto di Matera, Ermelinda Camerini; il dirigente della Provincia di Matera, Vito Valentini; il sindaco di Rotondella, Vito Agresti; più tecnici di Regione ed Arpab. Per Sogin “gli inquinanti riscontrati sono probabilmente risalenti a produzioni di molti anni fa, già presenti nel perimetro di proprietà di Enea. Non si tratta quindi di una contaminazione nucleare ma da sostanze chimiche”. Dato confermato dall'Arpab che ha prelevato suoi campioni in fase di analisi. Il superamento delle soglie di contaminazione é stato rilevato da una rete piezometrica che Enea e Sogin hanno approntato ai fini della valutazione di impatto ambientale avviata per la dismissione dell'Itrec. I tecnici, altresì, hanno precisato che la diffusione all'esterno del fenomeno sarebbe stata bloccata dalla barriera idraulica di cui il sito è dotato, con prelievo interno delle acque di falda. “Soddisfatto delle spiegazioni ricevute” si è detto il sindaco Agresti.


LA RETE DEI POZZI DI MONITORAGGIO

Il 4 giugno scorso Sogin ha reso noto che “in alcuni prelievi delle acque della falda superficiale soggiacente l’impianto Itrec (il “bubbone” atomico di Rotondella, ndr), monitorate attraverso la rete piezometrica interna, era stato verificato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione stabiliti dalla legge per alcuni parametri chimici, non radioattivi, come trielina, cromo esavalente, ferro, idrocarburi totali. Superamento riscontrato per lo più nei piezometri posizionati a monte dell’impianto Itrec e ricadenti nell'area dell'impianto gestita da Enea”. Nel comunicato, però, non si citavano i livelli di superamento degli inquinanti, il numero di pozzi inquinati, la loro dislocazione, e quante campagne di monitoraggio erano state sino ad allora effettuate. Ebbene, la Gazzetta ha già scritto che i valori di trielina riscontrati sono stati di circa dieci volte superiori alla norma. E la trielina, sostanza tossica, è sicuramente cancerogena per gli animali, potenzialmente per l'uomo. Di poco superiore, invece, il valore del cromo esavalente, pericoloso mutageno e cancerogeno. Inquinanti riscontrati in concentrazione diversa in tre dei dieci pozzi della rete. Uno al di sotto del camino, nell'area Itrec. Due nell'area Enea. Le campagne di prelievo effettuate sono state due. La prima, preliminare, a marzo, con valori di contaminanti aggregati di poco superiori alla norma. La seconda ad aprile, con valori disaggregati per le diverse sostanze, nelle soglie da noi indicate.


DEPOSITO DELLE SCORIE? “NEANCHE A PARLARNE”

L'incontro sull'inquinamento delle acque superficiali delle aree gestite a Rotondella dalla Sogin spa e dall'Enea è servito anche per fare il “punto” sulle voci di allocazione del deposito unico delle scorie radioattive d'Italia in Basilicata. Ma l'assessore regionale all'ambiente, Aldo Berlinguer: “Non vogliamo neppure sentirne parlare. Chiudiamo questa vicenda adottando le misure necessarie. Di un deposito simile questa regione non ha bisogno”. Posizione condivisa dal sindaco di Rotondella, Vito Agresti, impegnato anche a rispondere agli attacchi sferrati contro di lui dal Pd, a Rotondella all'opposizione. “Agresti – ha chiesto il Pd - vuole trasformare il territorio nella pattumiera radioattiva nazionale? Perchè la Sogin ha accumulato ritardi nella messa in sicurezza dell'Itrec? Dobbiamo chiederlo al sindaco di Policoro (che ha messo su un tavolo della trasparenza comunale, ndr)?”. “Mai il deposito nazionale delle scorie radioattive a Rotondella - ha replicato Agresti. Scriverò al “governatore” Marcello Pittella per convocare il tavolo della trasparenza regionale nello stesso Itrec”.


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