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giovedì 18 giugno 2015

“ASSALTO PETROLIFERO ANCHE ALLO JONIO”

POLICORO. LA ORGANIZZAZIONE LUCANA AMBIENTALISTA E NOSCORIE TRISAIA METTONO IN ALLARME SUI RISCHI DELL'ECOSISTEMA

DECRETO DEI MINISTERI DI TURISMO ED AMBIENTE FAVOREVOLE ALL'INDAGINE SISMICA PER IDROCARBURI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 18.6.15


POLICORO - “Dopo l'Adriatico è scattato l'assalto petrolifero anche allo Jonio”. Lo hanno sostenuto l'Organizzazione lucana ambientalista (Ola) e Noscorie Trisaia dopo che un Decreto di Valutazione di impatto ambientale favorevole con prescrizioni da parte dei ministeri dell'Ambiente e del Turismo è stato rilasciato al progetto per l’effettuazione di un'indagine sismica nell’ambito del permesso di ricerca di idrocarburi nello Ionio Settentrionale presentato dalla Enel Longanesi developments srl. L’area interessa 848 kmq di Calabria, Basilicata e Puglia e delle province di Crotone, Cosenza, Matera, Taranto e Lecce. Molti i comuni coinvolti tra cui quelli lucani di Nova Siri, Rotondella, Policoro, Scanzano Jonio, Pisticci, e Bernalda. Il progetto prevede l’operazione di acquisizione sismica a mare attraverso strumentazione idonea all’individuazione di accumuli di idrocarburi gassosi nel sottosuolo marino nell’area ubicata nel Golfo di Taranto ad una distanza minima dalla costa pari a 35 km. Sull’istanza erano state presentate le opposizioni della Città di Policoro, di Giovanna Bellizzi per il Comitato Mediterraneo No Triv, dei Comuni di Nova Siri e di Cariati (CS), della Ola, della Provincia di Cosenza, della sezione Basilicata del WWF. “L’autorizzazione ministeriale – ha sostenuto la Ola - riapre un fronte di opposizione da parte delle comunità e degli imprenditori turistici ed agricoli di Puglia, Basilicata e Calabria, contrari alla volontà governativa di imporre le trivelle in un’area marina e costiera le cui vocazioni sono minacciate dalle trivelle petrolifere”. Per Noscorie Trisaia la “decisione del Governo Renzi mette a rischio un intero ecosistema. Nello Jonio, infatti, fiocca il primo permesso di ricerca all’Enel Longanesi. A ruota dovrebbero seguirne un'altra decina”. L'associazione, tra l'altro. ha reso noto “uno studio dell’Ispra che considera il mar Jonio area di massima protezione per i cetacei ed area prioritaria per la conservazione delle acque profonde e di alto mare. Ma di tutto questo le commissioni ministeriali non hanno tenuto conto. Invitiamo Comuni, associazioni, istituzioni e tutte le parti lese da questo provvedimento a presentare ricorso al Tar del Lazio entro 60 giorni dall’emanazione del decreto avvenuta il 12 giugno scorso”.

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