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sabato 20 giugno 2015

MESSA IN SICUREZZA ALL'ITREC. CRESCE IL PRESSING SULLA SOGIN

ROTONDELLA. L'ON. LATRONICO ED IL CONSIGLIERE REGIONALE LEGGIERI SOLLECITANO LA SOCIETÀ

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 20.6.15 


ROTONDELLA – E' pressing sulla Sogin, la spa di Stato nata per mettere in sicurezza i siti atomici dismessi d'Italia, tra cui l'Itrec della Trisaia. Quattro interrogazioni, una dell'on. Cosimo Latronico (FI), a mezzo Governo, premier Matteo Renzi compreso, e ben tre del portavoce del M5S di Basilicata, il consigliere regionale Gianni Leggieri, non sono poca cosa. Cominciamo con Latronico, che, dopo aver “presentato” Sogin ed i suoi compiti, ha ricordato che “tale società già dal 2003 è impegnata nella messa in sicurezza dei residui del nucleare nazionale, compreso quelli di Rotondella. Per questo, annualmente Sogin riceve risorse statali pari a circa 170 milioni di euro e quasi tre anni fa annunciò “l'inizio dei lavori di realizzazione della platea dell'infrastruttura che consentirà la bonifica del deposito interrato di rifiuti radioattivi dell'Itrec”. A tutt'oggi, però, non ci sono comunicazioni certe sullo stato dell'arte nel sito”. L'esponente di Forza Italia, perciò, ha chiesto di sapere “se il Governo sia conoscenza del punto dei lavori gestiti da Sogin a Rotondella e del verificarsi, all'interno dell'impianto stesso, di eventi in grado di costituire potenziale pericolo per la salute dei cittadini residenti nei territori circostanti”. Leggieri, dal canto suo, ha “interrogato” il presidente della regione, Marcello Pittella, e l'assessore all'ambiente, Aldo Berlinguer. “All’Itrec tutto è possibile e concesso – ha scritto il consigliere del M5S. Così scopriamo una serie di mancanze nel piano di sicurezza esterno in caso di contaminazione. E veniamo a sapere che viene istituito un tavolo della trasparenza a cui partecipano solo il Comune di Rotondella e la Sogin. E ci troviamo a dover constatare l’ennesimo episodio di inquinamento delle falde. Tra l'altro, non è possibile che vi siano ancora dubbi sulla esistenza o meno di un centro di decontaminazione nell’ospedale di Policoro e che si continuino ad ignorare i gravi pericoli che tutto ciò comporta per le popolazioni della zona”. Leggieri, infine, ha chiesto alla Regione “di intensificare le riunioni, con cadenza semestrale, del tavolo della trasparenza e di non limitare i soggetti partecipanti al solo Comune di Rotondella ma di allargare la partecipazione anche alle associazioni ambientaliste”.

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