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domenica 2 agosto 2015

AFGANI. A SCANZANO JONICO ARRIVANO I RIFUGIATI. DECISIONE UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE

E' L'UNICO COMUNE LUCANO RIENTRANTE NEL PROGETTO NAZIONALE DEL MINISTERO DELLA DIFESA 
 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 2.8.15


Sono attesi a breve gli immigrati che saranno ospitati a Scanzano Jonico. Con un progetto diverso da quelli sinora conosciuti in Basilicata, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati o Sprar, Prima accoglienza, Minori. Si tratta di una redistribuzione su scala regionale, un comune per ogni regione d'Italia, di circa 300 afgani già con lo status di rifugiati politici, su progetto del Ministero della difesa. Significa che le famiglie (quattro) e le persone (per un totale di quindici, tra cui bambini) provenienti dall'Afghanistan per questo progetto arriveranno solo a Scanzano Jonico. Il “processo” di accoglienza pare sia partito bene. Il Consiglio comunale, convocato per discutere di “Accoglienza immigrati sul territorio comunale. Discussione aperta alla cittadinanza”, si è concluso con una decisione unanime. I capigruppo stileranno un documento in cui questa unità verrà messa per iscritto. D'accordo sul sistema di accoglienza sia il sindaco Salvatore Iacobellis (Pd) sia Raffaello Ripoli (del gruppo di opposizione “Movimento civico scanzanese): “L'accoglienza ai rifugiati politici va bene ma va fatta con dignità e con misura”. Le quattro famiglie in arrivo saranno alloggiate in alcuni agriturismi del centro jonico e saranno assistite dalla coop Il sicomoro. E gli adulti, essendo già riconosciuti rifugiati politici, potranno muoversi liberamente e lavorare.


DAL 2014 GLI OSPITI SONO 1260 E LA rEGIONE PUNTA A 2000

SPRAR. IL SISTEMA DI PROTEZIONE PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI

“Dal 2014 ad oggi i migranti in Basilicata sono 1260 accolti nel sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), in quello di prima accoglienza ed in quello per i minori. L'obiettivo della Regione è di arrivare a 2000”. Lo ha detto Pietro Simonetti, responsabile dell’Organismo di coordinamento regionale in materia di immigrati e rifugiati politici, che ha anche spiegato i “punti cardine” dell'intesa tra Regione, prefetture, Anci, Upi, in attesa di firma al Ministero dell'interno: “Gli immigrati saranno accolti in massimo di 20 per i centri sino a 5000 abitanti e di 30 in quelli con popolazione maggiore. Non si ripeteranno casi come quello di Sasso di Castalda con 51 ospiti su 850 abitanti”. Casi che esistono, in attesa della ridistribuzione, anche in altri centri come, ad esempio, Pignola (120) E Chiaromonte (70). “Per ovviare a quanto accaduto venerdì – ha sostenuto Simonetti – serve la concertazione. Attualmente, i Comuni sono esclusi dall'accoglienza affidata a cooperative e società. E va reso “produttivo” il tempo delle persone accolte. La Basilicata ha approvato un progetto d'intesa con la Toscana per impegnare in lavori utili i migranti. Lavoreranno volontariamente gratis ma assicurati dalla Regione. I primi progetti partiranno a Potenza e Latronico. E saranno attivati corsi di formazione in agricoltura ed edilizia”.

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