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mercoledì 11 maggio 2016

POLICORO. POTRANNO RITORNARE LE TAVOLE DI HERACLEA CUSTODITE A NAPOLI?

DOMANI RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE DELL'ON. 

LATRONICO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

L'on. Latronico e Maria Grazia Cucinotta
POLICORO – Sarà la volta buona per il ritorno nella città jonica delle famose Tavole di Heraclea ora custodite al Museo archeologico nazionale di Napoli? Ci credono una serie di Comuni che hanno votato apposite delibere (Policoro in primis ma anche Scanzano Jonico, Montalbano Jonico, Valsinni, Bernalda, Matera, Ferrandina, Grassano, Rotondella, più i potentini Tito e Viggiano ed i cosentini Villapiana, Cerchiara e Trebisacce) e gli oltre 500 firmatari della petizione lanciata nelle scorse settimane. Tra le firme eccellenti, quella della diva del cinema Maria Grazia Cucinotta. “Motore” delle iniziative tendenti a far tornare nel Metapontino le due tavole bronzee è l'on. Cosimo Latronico (COR) che il 7 marzo scorso, sull'onda della sua proposta di legge per l'istituzione del Parco della Magna Grecia, scrisse al ministro ai beni culturali, Dario Franceschini, chiedendo il rientro dei reperti. Così, domani, la vicenda approderà alla Camera dei deputati dove verrà discussa l'interrogazione dello stesso Latronico rivolta al Governo. Potrebbe essere l'occasione per ricevere una risposta positiva? Del resto, al Museo di Napoli di reperti di valore ve ne saranno a volontà e le Tavole di Heraclea debbono essere valorizzate lì dove furono ritrovate. La speranza per un ritorno, dopo moltissimi tentativi falliti, sembra concreta. Ma occorrerà attendere la fine dell'iter. Ricordiamo che le due lastre contengono due decreti, databili alla fine del IV secolo avanti Cristo, relativi alla delimitazione di terreni dei santuari di Dioniso e Athena Polias, presso Heraclea (l'odierna Policoro), mentre sul lato opposto si trova inciso il testo in latino della lex Iulia Municipalis promulgata da Gaio Giulio Cesare nel 45 avanti Cristo. Le Tavole, dunque, rivestono un ruolo importante per la ricostruzione della storia di Eraclea. Da qui l'azione di Latronico tendente al loro trasferimento in Basilicata al fine di arricchire il patrimonio storico dei Musei di Policoro e Metaponto.

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