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mercoledì 29 giugno 2016

ROTONDELLA. L'ITREC DELLA TRISAIA TRA I CENTRI FINITI NEL MIRINO DELL'ISIS

L'AD DELLA SOGIN SPA, RICCARDO CASALE, CONVOCATO DAL COPASIR

TOP SECRET” IN SEDE LOCALE SULLE MISURE ADOTTATE
 
L'Itrec di Rotondella
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.6.16
   
ROTONDELLA – C'è il rischio di attentati terroristici dell'Isis (Stato Islamico dell'Iraq e della Siria) ai siti nucleari italiani, tra cui l'Itrec della Trisaia. Tanto che il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), presieduto dal sen. Giacomo Stucchi (Lega Nord), ha convocato a Palazzo san Macuto, a Roma, per una audizione, l'amminsitratore delegato della Sogin spa, Riccardo Casale. Casale, a quanto è trapelato, avrebbe fornito “rassicurazioni importanti" sulla sicurezza dei siti italiani del settore atomico dal rischio di attacchi terroristici. In un settore così sensibile, tuttavia, sarebbe emerso nella riunione, c'è sempre spazio per migliorare le misure di tutela. Nei mesi scorsi, infatti, nel corso delle indagini seguite agli attentati di Parigi e Bruxelles, è emersa la volontà dei terroristi islamici di colpire anche le centrali nucleari. Le misure di sicurezza, così, sono state innalzate sui siti del Belgio. Il Copasir, perciò, ha voluto vederci chiaro su cosa si stia facendo in Italia convocando i rappresentanti della Sogin. Si tratta della società di proprietà del ministero del Tesoro responsabile delle quattro centrali nucleari di Trino (VC), Caorso (PC), Latina (LT) e Garigliano (CE), e dei quattro impianti di ricerca sul ciclo del combustibile nucleare Eurex di Saluggia (VC), Itrec di Rotondella, Ipu e Opec nel centro della Casaccia (Roma) e dell'impianto Fn (Fabbricazioni nucleari) di Bosco Marengo (AL). Otto siti sui quali - a quanto riferito al Copasir da Casale - sono costantemente adeguate le misure di sicurezza per metterli al riparo da possibili attacchi terroristici. Tutte le imprese e gli operatori che partecipano alle operazioni di smantellamento dei depositi devono attenersi a severe prescrizioni. Appositi controlli, altresì, sono stati innalzati non solo sui luoghi fisici e sul trasporto delle scorie ma anche sul pericolo di cyber-attacchi. Questo su scala generale. E sul piano locale, a Rotondella, cosa sta accadendo? Abbiamo cercato di saperne di più ma abbiano trovato un muro di “top secret”. Abbiamo solo potuto accertare che effettivamente, dopo gli attacchi Isis a Parigi ed a Bruxelles, i livelli di sicurezza sono stati elevati. Con quali misure concrete? E, qui, il nulla. Come, magari, è giusto che sia trattandosi di misure che non possono essere assolutamente svelate. Pena la loro nullità.


UN OBIETTIVO SENSIBILE VIGILATO DA PERSONALE ARMATO

ROTONDELLA – L'Itrec, l'impianto di trattamento e rifabbricazione di elementi di combustibile del ciclo uranio-torio, della Trisaia è da sempre un “obiettivo sensibile” per il rischio di attacchi terroristici. Tanto che il sito, al cui interno vi sono 64 elementi di combustibile irragiato provenienti dalla centrale statunitense di Elk River, è soggetto alla vigilanza armata dei suoi confini considerati limiti invalicabili. I livelli di attenzione verso di esso da parte dei servizi di sicurezza nazionali, del ministero degli Interni e delle forze armate, tuttavia, sono commisurati volta per volta al potenziale pericolo. Attualmente, ad esempio, la vigilanza armata viene effettuata da personale privato. Ci sono stati periodi, però, che qui sono stati di stanza i militari della Brigata Pinerolo di Bari. Eravamo negli anni della prima, 1990, e della seconda, 2003, Guerra del Golfo.

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