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sabato 10 dicembre 2016

POLICORO. NOSCORIE TRISAIA: “STOP ALLA TECNICA DI ISPEZIONE DEI FONDALI PER LA RICERCA PETROLIFERA CHE FA DANNI AL MARE”

APPELLO PER EVITARE L'UTILIZZO DELL'AIR GUN
Avvistamento di delfini nello Jonio antistante Policoro
Avvistamento di delfini nello Jonio antistante Policoro
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.12.16
POLICORO - “Stop alla pratica dell'air gun per sondare i fondali dello Jonio alla ricerca di prodotti petroliferi. E ciò per salvare non solo i delfini ma anche la storia ed il futuro del Golfo di Taranto”. E' l'appello lanciato da Felice Santarcangelo, portavoce dell'associazione Noscorie Trisaia, per sensibilizzare l'opinione pubblica a mobilitarsi per impedire una pratica di ricerca petrolifera considerata pericolosissima per l'ambiente marino jonico nel suo insieme, per la presenza di possibili giacimenti archeologici e per gli ipotizzati e mai smentiti inabissamenti di navi-carretta cariche di rifiuti tossici ed anche radioattivi. Ma sentiamo ancora il nostro interlocutore: “Dai documenti del Ministero dell’ambiente in nostro possesso si evince chiaramente che le società a cui sono stati rilasciati permessi di ricerca petrolifera nel mare chiuso tra Calabria, Basilicata e Puglia, adotteranno la tecnologia air gun al fine di trovare eventuali giacimenti di gas e greggio. Ignorando di fatto le osservazioni contrarie di cittadini, associazioni, Comuni, Province e Regioni”. Ma perchè l'air gun è pericolosa? “L'air gun è pericolosa perchè sparerà bombe di aria compressa nel sottosuolo marino mettendo a rischio la presenza dei cetacei nel Golfo e la possibilità di ripopolazione della fauna ittica. Oltretutto, quanti bronzi di Riace potrebbero essere distrutti da queste esplosioni? Poi, l'incognita della presenza delle navi radioattive che non sono mai state cercate. Se non viene esclusa la loro presenza cosa accadrebbe con il sommovimento dei fondali? Fondali, oltretutto, in cui sono stati individuati da studi scientifici di livello universitario alcuni vulcani ed una frana di grandi dimensioni in attività”. Allora? “Allora – ha concluso Santarcangelo - bombardare i fondali del golfo di Taranto con l’air gun significherebbe mettere a rischio l'ecosistema dello Jonio, unico nel suo genere per le caratteristiche geologiche, di fauna, di flora, per la qualità superiore del pescato, per la presenza di aree "nurse" e di "biocenosi", zone, cioè, dove si riproducono le specie marine. Da qui il nostro appello: stop air gun”. Per raggiungere lo scopo Noscorie Trisaia sta sostenendo attivamente la petizione lanciata on line dalle associazioni Marevivo e Jonian Dolphin Conservation. Non esclusa la presentazione di una specifica denuncia all'Unione Europea. 


LA CAMPAGNA DI MAREVIVO E JONIAN DOLPHIN CONSERVATION. RACCOLTA DI FIRME ON LINE IN DIFESA DEI DELFINI DEL GOLFO DI TARANTO

POLICORO - “Firmate la petizione on line “Stop air gun” lanciata dalle associazioni Marevivo e Jonian Dolphin Conservation”. Lo ha chiesto Noscorie Trisaia per far sentire la voce dei cittadini al fine di bloccare una tecnica di ricerca petrolifera ritenuta pericolosa per l'ambiente. “Non temono l’Ilva ed i suoi veleni - si legge nel testo della raccolta firme - vivono in libertà con i propri cuccioli, ma non potranno difendersi dalla nave, armata di cannoni ad aria, che presto esplorerà il Golfo di Taranto alla ricerca del petrolio. Più forte dell’air gun, infatti, ci sono solo i terremoti ed i vulcani nel sottosuolo marino. Prima che i violenti spari di aria compressa ogni 5-15 secondi, con intensità fino a 260 decibel, colpiscano gli “abitanti del mondo sommerso”, firma con noi per sollecitare il Governo a cambiare rotta, una volta per tutte, sulla politica energetica dell’Italia”.

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