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venerdì 13 gennaio 2017

EMERGENZA MALTEMPO. MANZARI E QUARTO (COLDIRETTI): “L'AGRICOLTURA DEL METAPONTINO È IN GINOCCHIO”

CHIESTO LO STATO DI CALAMITA'

DANNI INGENTI E SPECULAZIONI SUI PREZZI AL CONSUMO DEL 250 PER CENTO
Rotondella. Reti antigrandine abbattute
Scanzano J. Serre distrutte dal carico neve
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 13.1.17

POLICORO – “L'agricoltura del Metapontino dopo 10 giorni di neve e gelate è in ginocchio. E con il settore primario soffriranno i consumatori ed i lavoratori. Si tratta di una intera economia in crisi”. E' la fotografia del momento vissuto nei centri dell'arco jonico lucano “scattata” da Francesco Manzari, direttore regionale della Coltivatori Diretti, dopo il tour effettuato ieri nelle campagne, da Metaponto a Nova Siri. Giro effettuato con il presidente regionale, Piergiorgio Quarto, ed i dirigenti delle sezioni dell'organizzazione professionale. Ma ecco ancora il nostro interlocutore: “Al momento non è possibile quantificare i danni. Siamo alle segnalazioni. La perdita, tuttavia, per ogni ettaro di ortaggi si aggira dai 10 ai 15mila euro. Per gli agrumi pendenti e per i frutteti occorrerà attendere le reazioni a tanti giorni di temperature sotto lo zero. Ma ci sono anche danni a strutture come reti anti grandine abbattute dal peso della neve e tunnelloni di coperture di fragoleti lacerati e divelti. La prima raccolta di fragole, intanto, è andata perduta. Una crisi che significherà anche riduzione di circa il 30% delle giornate lavorative per i dipendenti. E la speculazione, con percentuali del 200-250% di rincari, impazza”. Dichiarazioni confermate dagli addetti al settore. Giuseppe Abbatepaolo è il presidente della Coldiretti di Bernalda ma anche produttore di finocchi, cavoli, agrumi: “Ho perso tutto. I finocchi sono stati totalmente distrutti dalle gelate. Per cavoli ed agrumi abbiamo cominciato ad eliminare quelli non commercializzabili. Un lavoro in ulteriore perdita. E la legge sulle calamità non prevede indennizzi sulle produzioni”. E Carmine Agresti, giovane titolare di una azienda di Rotondella, ha aggiunto: “La mia rete anti grandine di 1,5 ettari è crollata danneggiando anche i pali. Per fortuna, le piante di manderini precoci non paiono aver sofferto. Fra qualche giorno ci renderemo conto del danno ai frutti pendenti. Rotondella, tuttavia, ha tanti albicoccheti e pescheti sotto reti anti grandine. Molti miei colleghi hanno subito lo stesso crollo che ho subito io”. Che fare? Quarto: “Lunedì prossimo, al tavolo verde convocato dall'assessore regionale Luca Braia, porteremo le nostre richieste. La Regione deve stanziare un plafond economico per l'emergenza e chiedere lo stato di calamità al fine di poter dare ai produttori danneggiati le opportunità previste nella moratoria sulla debitoria e sui contributi ai lavoratori. Ciò al fine di venire incontro ad una categoria che deve ripianificare la sua attività. La stessa Regione, inoltre, potrebbe intervenire sollevando gli agricoltori degli oneri consortili. Insomma, occorre applicare tutte le leggi regionali e nazionali per poter indennizzare i coltivatori danneggiati anche per le produzioni. Il ministero dell'agricoltura deve sapere che qui si è verificato un evento eccezionale”.

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