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lunedì 9 gennaio 2017

SCANZANO J. E DOPO CINQUE ANNI HANNO AVUTO L'ACQUA POTABILE

LA VICENDA DEI CONIUGI IANNELLO RESIDENTI NEL CENTRALE CASELLO FERROVIARIO DI VIA NENNI
Francesco Iannello e Francesca Tripodi
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 9.1.17

SCANZANO JONICO – Chi la dura la vince. Così è accaduto ai coniugi Iannello, residenti nel casello ferroviario di via Nenni 16, a pochi metri dalla stazione delle Ferrovie dello Stato, che solo dopo 5 anni ed un giudizio di esecuzione durato circa 2 anni, hanno potuto realizzare il “sogno” dell'acqua potabile in casa. E Francesco Iannello, ex dipendente delle stesse Ferrovie, e Francesca Tripodi, la moglie, entrambi ultraottantenni ed ammalati, abitano in pieno centro abitato. Proprio per questo la loro storia è finita sulle pagine della Gazzetta e su mamma Rai che ha realizzato più servizi dal casello ferroviario senz'acqua potabile in cui vivono i due pensionati. C'è voluta, però, una decisione dei magistrati per dirimere la vertenza. Ma perchè i Iannello non avevano un servizio ormai fondamentale erogato ai cittadini? “Viviamo qui – raccontò Tripodi il 24 marzo 2014 – da 43 anni. Tre anni fa, Ferrovie dello Stato ci ha fatto sapere che la bolletta dell'acqua potabile era altissima. Ma l'ha pagata. Non così la successiva. Noi avevamo avvisato che c'erano perdite lungo la condotta che parte, ad 1 km, da una presa vicino al Palazzaccio baronale. Ma non hanno preso provvedimenti. Ci hanno portato, invece, un bombolone dicendoci che era solo per 2 mesi e che non avremmo pagato n'è l'acqua dell'autobotte né la corrente per la pompa. Sono passati 3 anni e l'acqua se non la paghiamo, a 1,80 euro al metro cubo più 72 euro a viaggio per 2 - 3 al mese, non ce la porta nessuno. Ed il bombolone è sempre lì. Non ci fidiamo di quest'acqua neanche per lavarci la frutta. D'estate puzza. Per noi si tratta di un disagio notevole”. Insomma, la vicenda finì carte bollate. Il figlio della coppia, Domenico, ha seguito la vertenza giudiziaria aperta contro Ferrovie dello Stato spa che, per contratto, doveva fornire il servizio idrico potabile. Vertenza chiusa soltanto pochi giorni fa con l'acqua potabile “del desiderio” che sgorga, finalmente, dai rubinetti di casa Iannello.

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