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domenica 26 marzo 2017

SCANZANO J. SI PROSTITUIVANO IN UN CASOLARE, I CARABINIERI FANNO IRRUZIONE. TRE COLOMBIANE SCOPERTE CON I LORO CLIENTI, IDENTIFICATI ED INTERROGATI

DENUNCIATO IL PROPRIETARIO DELL'IMMOBILE SOTTOPOSTO A SEQUESTRO
Il casolare sequestrato
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.3.17
SCANZANO JONICO – Operazione antiprostituzione nella notte tra venerdì e sabato. I carabinieri della Stazione e della Compagnia di Policoro hanno fatto irruzione, un'ora dopo la mezzanotte, in una casa colonica dove hanno trovato tre donne di nazionalità colombiana, dedite ad esercitare il “mestiere più antico del mondo”, ed i loro clienti. Questi ultimi sono stati identificati ed interrogati. Il proprietario dello stabile, un uomo di 57 anni, incensurato, del posto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per favoreggiamento ed induzione alla prostituzione. Reati che sarebbero stati commessi in modo continuato. Per le tre sudamericane, di età tra i 37 ed i 40 anni, gli investigatori, coordinati dal comandante della Compagna, Cosimo De Falco, è stata chiesta alla Questura di Matera l'emissione di un foglio di via obbligatorio dal centro del Metapontino. I carabinieri sono convinti di aver sgominato un autentico giro dedito alla prostituzione. Da diversi giorni, infatti, monitoravano, dopo alcune segnalazioni e dopo accertamenti condotti direttamente su siti specializzati su internet, la casa colonica accertando un via vai di “clienti”. Via vai che avveniva quasi 24 ore su 24 ma soprattutto nelle ore pomeridiane, serali e notturne, con una forte intensificazione nei fine settimana. Da qui l'irruzione. Gli uomini dell'Arma hanno anche verificato un cospicuo “volume di affari”. Le tre donne, infatti, reclutavano i loro “affezionati” con annunci su siti di incontri sul web. Differenziate le tariffe in base alle diverse prestazioni effettuate. E la clientela arrivava da tutto il Metapontino e, pare, anche da fuori regione. L'attività investigativa, tuttavia, nello specifico settore della criminalità, continua. Non è esclusa, infatti, l'esistenza di altre “case” similari anche negli altri centri costieri dell'area jonica. Si indaga, inoltre, sul cosiddetto “secondo livello”. Dietro agli spostamenti delle prostitute, infatti, che in genere si fermano per circa una decina di giorni nei diversi “ambienti”, c'è sicuramente un clan della malavita organizzata operante, con tutta probabilità, in grandi città del Sud Italia. Insomma, il “giro” sgominato a Scanzano Jonico sarebbe solo uno dei tanti attivi nel Metapontino e dintorni. L'abitazione sede dell'attività di meretricio è stata sottoposta a sequestro preventivo e posta a disposizione dell'autorità giudiziaria.


UNA DENUNCIA DELLA GAZZETTA SUGLI ANNUNCI SUL WEB PER IL SESSO A PAGAMENTO GIÀ CINQUE ANNI FA

SCANZANO JONICO – La denuncia dell'attività di prostituzione nel Metapontino esercitata in “case chiuse” sparse nelle campagne con il reclutamento della clientela su internet fu effettuata dalla Gazzetta in articoli pubblicati il 30 settembre 2012. Il nostro giornale documentò la possibilità di trovare sesso a pagamento a Policoro, Scanzano Jonico, Bernalda, scrivendo sui motori di ricerca “Escort” più il nome del centro di interesse. Ed il gioco era fatto. Con estrema facilità era ed è, come dimostra l'operazione di Scanzano Jonico condotta dai carabinieri, procurarsi un rapporto mercenario, via telefono, spendendo anche solo 50 euro. Di più, se si chiedevano prestazioni “particolari”. In meno di mezz'ora trovammo due possibilità di “incontri clandestini”, uno a Policoro, l'altro a Scanzano Jonico. Non male per realtà dove si diceva, e si dice, che la prostituzione non esiste.

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