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domenica 28 maggio 2017

CALCIO. CLAMOROSO A POLICORO. IL PATRON PASQUALE CASALNUOVO NON SOLO SMENTISCE L'INTERESSE PER IL MATERA CALCIO MA ANNUNCIA ANCHE LA FINE DELLA STORIA DEL REAL METAPONTINO: “NIENTE SERIE D E CHIUSURA TOTALE. IL CAMPO NON E' IDONEO E SERVONO 500MILA EURO. CHI LI TIRA FUORI? MI DEDICHERÒ SOLO AI GIOVANI”

PASQUALE CASALNUOVO
LA FESTA PROMOZIONE IN SERIE D DEL REAL METAPONTINO 2016-2017

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.5.17

POLICORO – “Ma quale Matera calcio! Si tratta di una storia inventata non so da chi. Io ho chiuso col calcio dei grandi. Chiuderò anche il Real Metapontino, fresco di promozione in serie D. Non ci sono le condizioni per disputare il campionato interregionale”. E' un Pasquale Casalnuovo straripante quello che ha spiegato la sua posizione attuale verso il mondo del calcio: niente Matera Calcio, niente Real Metapontino, solo calcio a livello giovanile. Ma ecco ancora colui che, pochi anni fa, inventò la società che, affidata alla presidenza di Franco Trupo, ex direttore sportivo, ha vinto, a sorpresa, l'Eccellenza lucana 2016-2017: “Per fare la D servono 500mila euro. Chi li tira fuori? L'esperienza del 2015-2016 fu una delusione. Non solo per la retrocessione ma, soprattutto, per il disinteresse delle istituzioni e del mondo economico. Non voglio più ripetere quell'esperienza. Oltre al fattore economico, poi, c'è quello logistico. Il campo sportivo di Policoro, infatti, non è idoneo alla D. Dovremmo giocare quanto meno a Pisticci. Con altro esborso di danaro. No, non è cosa. Il Metapontino rinuncerà alla Serie interregionale e si ritirerà, automaticamente, da tutti i campionati dilettantistici”. Si tratta di un ritiro definitivo, quindi, dal mondo dello sport? “No – ha risposto Casalnuovo -. Si tratta di un ritiro dal calcio degli adulti. Io continuerò con i ragazzi delle giovanili. A livello internazionale. Il 3 luglio saremo a Lisbona per affrontare, tra le altre squadre, Real Madrid e Barcellona. Voglio togliere dalla strada i giovanissimi. Che da noi hanno tutto gratis, dai tecnici, alle divise, ai viaggi, all'uso delle strutture. Ma col calcio dei grandi ho detto basta”.

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