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lunedì 1 maggio 2017

L'ALLARME. GIANNI FABBRIS DI ALTRAGRICOLTURA: “FRAGOLICOLTURA, NON È TUTT'ORO ROSSO QUEL CHE LUCCICA”


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 1.5.17
POLICORO - “Non è tutto oro (rosso) quel che luccica per la fragolicoltura del Metapontino. Anzi, si tratta di una produzione industrializzata ed impattante sul territorio che la stragrande parte dei produttori fa quasi per conto terzi. Annuncio una nostra iniziativa nelle prossime settimane”. Lo ha detto Gianni Fabbris, portavoce di Altragricoltura, spiegando che “moltissimi agricoltori sono conferitori dei commercianti, intendendo con questo termine coloro che hanno le leve della commercializzazione, siano esse Organizzazioni di produttori, cooperative o grossi imprenditori calati da fuori regione, impegnandosi, così, solo nella produzione. Essi non controllano i segmenti della acquisizione delle piantine e di quel che serve per la coltivazione e della collocazione sui mercati. Occorrono circa 60mila euro per ettaro l'anno per la fragolicotura. E dato che le banche non erogano più fondi ci si trova costretti a ricorrere al “commerciante” che dà le risorse per lavorare, acquisisce il prodotto, lo vende salvo poi rendicontare in perdita all'agricoltore. Consta al sottoscritto che molti produttori del cosiddetto “oro roso” sono indebitati. E da un ettaro, per recuperare, ne piantano due. Aggravando la situazione”. Ma c'è di più. “La coltivazione della fragola, e di altre colture, è di tipo intensivo. Il terreno del Metapontino perciò sta diventato sterile. Non ci sono più vermi nelle nostre terre. Continuando così questa produzione cesserà, come avvenuto in Campania”. Che fare? Fabbris: “Dobbiamo puntare sulla qualità e non sulla quantità. Ed i produttori debbono entrare a pieno titolo nei segmenti della acquisizione di piantine e prodotti necessari alla coltivazione e della commercializzazione”.

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