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mercoledì 5 luglio 2017

NUCLEARE. SLITTA ANCORA LA PUBBLICAZIONE DELLA CARTA NAZIONALE DEI SITI POTENZIALMENTE IDONEI AD UBICARE IL DEPOSITO UNICO DELLE SCORIE RADIOATTIVE. IL MINISTRO CALENDA ALLA COMMISSIONE D'INCHIESTA SUL CICLO DEI RIFIUTI: “LA CNAPI ENTRO LA FINE DEL 2017, AL PIU' TARDI ENTRO IL PRIMO TRIMESTRE 2018”.

UN CAPANNONE DI STOCCAGGIO ALL'ITREC
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.7.17

ROTONDELLA - Nucleare. slitta ancora la pubblicazione della “Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei (Cnapi)” ad ubicare il Deposito unico delle scorie radioattive. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, infatti, in audizione alla Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ha dichiarato: “La Cnapi sarà resa nota entro la fine del 2017, al più tardi entro il primo trimestre del 2018”. Il Deposito unico dei rifiuti nucleari d'Italia, dunque, è sempre più “della discordia”. Tutti vogliono mandar via le scorie radioattive dai siti dove sono attualmente ubicate, Basilicata compresa con il suo fardello Itrec della Trisaia, ma tutti minacciano, contemporaneamente, le barricate ad ogni stormir di foglie che “ventila” di una eventuale localizzazione nel proprio “giardino”. Così è spiegabile lo slittamento continuo della “Carta”. Documento già pronto da tempo ad opera della Sogin, la società pubblica deputata dal Governo alla realizzazione del “cimitero”, e consegnata il 20 luglio 2015 ai ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico prima della pubblicazione. L'ultima rassicurazione-rinvio è arrivata proprio del titolare dell'ultimo dicastero, Calenda. Ci sarà da credere all'esponente del Governo Gentiloni ora e Renzi prima? Chissà. I dubbi derivano dal fatto che fu lo stesso ministro, davanti alla stessa Commissione, a dare per certa, nel settembre 2016, l'attesa pubblicazione “entro il secondo, massimo il terzo trimestre 2017”. Poi, in Italia si vota quasi ogni anno e pure le amministrative di qualche città capoluogo fanno tremare i Governi e stringere nuove alleanze. Da qui, forse, i timori di far uscire allo scoperto i nomi delle aree individuate? Chi lo sa. Si sa solo, però, che il nostro Paese è sotto procedura di infrazione della Unione Europea proprio per i suoi ritardi nella individuazione, ubicazione, costruzione del Deposito per le sue scorie nucleari. Scelte a cui sta molto attenta la Basilicata memore di quanto accadde per Scanzano Jonico nel 2003 e per la battaglia che dovette sostenere per allontanare dalle acque ancora limpide dello Jonio lo spettro dei rifiuti atomici. Ma quali sono le zone indicate nella Cnapi? A saperlo faremmo lo scoop dell'anno. I ministri interessati hanno sempre asserito, tuttavia, che siti idonei vi sono in tutte le regioni. Anche in Basilicata. Quali? Non resta che attendere il cronoprogamma Calenda.


ROTONDELLA. SINDACATI CONTRO SOGIN. “NO ALLA CHIUSURA DEL SITO ITREC DAL 14 AL 25 AGOSTO

ROTONDELLA – I sindacalisti Maurizio Girasole, Rocco Padula e Giuseppe Martino, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, contro la Sogin spa. “La società – hanno segnalato al prefetto di Matera ed alle autorità di controllo nazionali e regionali - ha l’intenzione di chiudere la sede centrale di Roma e gli otto siti con rifiuti radioattivi dislocati in Italia dal 14 al 25 agosto. Un provvedimento inedito, unilaterale e senza alcun precedente. Ciò obbliga ad un’approfondita riflessione le organizzazioni sindacali che hanno manifestato seria preoccupazione circa la ridotta presenza del personale addetto in tali siti “sensibili”, compreso quello dell'Itrec della Trisaia di Rotondella, che soffre cronicamente di un organico sottodimensionato”.

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