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domenica 27 agosto 2017

POLICORO. LA LINGUA DELLA PACE. QUI SI PARLA SOLTANTO L'ESPERANTO. IN BASILICATA SBARCA L'IDIOMA USATO DA MILIONI DI APPASSIONATI IN TUTTO IL MONDO

DA 30 PAESI SULLO JONIO PER L'84ESIMO CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA ESPERANTO

LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL CONGRESSO DELLA FEI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.8.17

POLICORO – Sono arrivati da 30 Paesi del mondo per prendere parte, da ieri al 2 settembre prossimo, all'84esimo congresso della Federazione esperantista italiana (Fei) incentrato sul tema “Cultura e comunicazione in Europa”. Congresso che si aprirà ufficialmente nei saloni dell'Hotel Heraclea, al lido, alle 9.30 di oggi con una comunicazione in videoproiezione dell’ambasciatore italiano in Norvegia, Giorgio Novello. Già ieri, però, vi sono state iniziative come lo speciale annullo filatelico predisposto da Poste italiane e la celebrazione in esperanto della santa messa nella chiesa San Francesco di Assisi da parte di don Nicola Modarelli. Poi, gli appuntamenti proseguiranno sino a sabato. Ma ecco la presidentessa della Fei. Michela Lipari: “Sono contenta che ci considerino utopisti. In un mondo così legato al denaro sono fiera di battermi per la mia utopia. Io parlo questa lingua da 53 anni. L'esperanto è stato studiato a tavolino nel 1987 dal medico polacco Ludovico Lazzaro Zamenhoff come mezzo per comunicare fra gli uomini al di là delle sovrastrutture culturali, religiose, nazionaliste. Nel suo discorso al primo congresso mondiale disse: qui non ci sono russi, polacchi, inglesi, francesi, ma uomini con uomini”. Insomma, si tratta del sogno della lingua universale che, però, non vuole soppiantare le altre esistenti ma diventare quella capace di far comunicare tutti, alla pari. Un messaggio di pace e fratellanza. Tanto che l'Associazione mondiale, la UEA, è stata più volte candidata al Nobel. “Ma le lobby politiche – ha spiegato la nostra interlocutrice - sono più forti di puri utopisti come noi. E molti nazionalismi, dal nazismo, al fascismo, allo stalinismo, hanno chiuso gli esperantisti nei ghetti e nei gulag”. Ma qual'è la realtà dell'esperanto oggi? Lipari: “La lingua è diffusa ovunque i maniera più o meno numerosa. Milioni di persone la parlano ma è difficile dare numeri. Sono 2 milioni gli iscritti alle associazioni esperantiste di tutto il mondo affiliate a quella mondiale”. Ed a Policoro, tra gli ospiti stranieri, anche la presidentessa dell'Associazione cubana, Maritza Gutiérrez Gonzàles, redattrice in esperanto di Radio Havana: “Spero che la nostra lingua si rafforzi sempre più perchè aiuta la comunicazione e comunicare senza interpreti evita malintesi. Io parlo esperanto da 37 anni. Sono 900 gli iscritti alla mia associazione. Il Governo cubano ha sempre sostenuto la diffusione di questa lingua accettata tranquillamente nelle scuole”.

CARLO MINNAJA MOSTRA IL SUO LIBRO
LUKANA ANTOLOGIO. ALCUNE POESIE DI AUTORI LUCANI EDITE IN ESPERANTO DALLA FEI
POLICORO – Tra i libri che saranno presentati nel corso dell'84° congresso della federazione esperantisti italiani (Fei) vi è anche Lukana antologio (Antologia lucana), edito dalla Fei e curato da Carlo Minnaja, con poesie in esperanto di autori lucani. Volume che sarà presentato martedì, dalle 17, ad Aliano dove i congressisti saranno ospiti del Parco letterario Carlo Levi. L'autore ha anticipato alcuni contenuti del suo lavoro: “Nel libro vi sono poesie, tra gli altri, di Diego Sandoval De Castro, Isabella Morra, Albino Pierro, Rocco Scotellaro, Michele Parrella, Pasquale Festa Campanile, Mario Trufelli, Raffaele Nigro, Gina Labriola, Rosa Maria Fusco, Gaetano Cappelli, Mimmo Sammartino, Mariolina Venezia, Giuseppe Lupo. Scelte derivanti dalla letteratura italiana, da altre antologie e del sito web della Regione Basilicata”. Minnaja, in pensione dopo la carriera universitaria di docente di matematica all'università di Padova, è stato premiato con una medaglia d'oro dalla presidenza del Consiglio dei ministri per la sua azione di diffusione della cultura italiana all'estero. 

IL SINDACO MASCIA CONSEGNA LA TARGA A RICORDO DI LA TORRE ALLA MOGLIE
ESPERANTISTI SULLO JONIO IN NOME DI MAURO LA TORRE, SEPOLTO A POLICORO 

POLICORO – Ma perchè nella città jonica l'84esimo congresso nazionale della Federazione esperantista italiana? Lo hanno spiegato la presidente dell'organismo, Michela Lipari, e la responsabile locale Margherita D'Onofrio. “Il legame con Policoro – ha detto Lipari – sta nel fatto che qui è sepolto il compianto Mauro La Torre, già presidente mondiale degli insegnati esperantisti e membro della nostra Accademia oltre che docente universitario di matematica”. E la moglie di La Torre, la signora D'Onofrio, è nata e vissuta qui dove ha famiglia e dove torna spesso con la figlia. Un legame a cui ha reso omaggio il sindaco Enrico Mascia che, a nome della città, ha donato una targa alla memoria dell'illustre esperantista alla sua consorte. Un dono che ha commosso D'Onofrio: “Ho conosciuto Mauro a Roma, all'università. Per lui la scelta esperantista era derivata dalla curiosità nei confronti di culture e popoli, non solo dominanti. Tramite lui i miei occhi si sono aperti al mondo. Per noi si è trattato di una scelta di vita, di pace, fraternità e pari dignità tra i vari popoli al di là di culture, etnie, religioni. Abbiamo viaggiato tanto non solo per congressi ma anche in altre occasioni. Io ho appoggiato molto le sue scelte. Con nostra figlia Mauro ha parlato in esperanto dalla nascita. Ed ora lei, bilingue, ha conosciuto altri ragazzi e ragazze che arriveranno qui per incontrarsi”. Ovviamente anche Margherita è esperantista rappresentando quelli locali: “Ci sono esperantisti in tutta la Basilicata. Io, però, per l'occasione, voglio lanciare ai miei corregionali un messaggio: avvicinatevi a questa lingua. É facile impararla. Qui si faranno corsi gratuiti di 20 ore. E tanti corsi sono su internet. In momento di grande difficoltà, con chiunque sia diverso da noi considerato un nemico, l'esperanto serve ad accogliere l'altro a prescindere. Mi piacerebbe che fosse insegnato nelle scuole oltre ad un'altra lingua straniera. Chi studia esperanto ha più facilità a parlare altre lingue”.

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