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mercoledì 6 settembre 2017

LA CRISI DELL'AGRICOLTURA MATERANA. DOPO FRAGOLE, PESCHE ED ALBICOCCHE, E' LA VOLTA DELL'UVA DA TAVOLA. LA CIA DENUNCIA: “PREZZI BASSI”



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.9.17
La crisi dell'agricoltura del Materano è senza fine. Dopo la difficile commercializzazione di fragole, pesche, nettarine, ed albicocche, è la volta di quella dell'uva da tavola. “Questa settimana – ha denunciato la Confederazione italiana agricoltori (Cia) - la regina del mercato ortofrutticolo è l’uva da tavola ma per i produttori di Metapontino e provincia i prezzi all’ingrosso sono decisamente bassi”. Il sindacato agricolo, a proposito, ha fatto riferimento alle quotazioni Ismea del 29 agosto scorso sui mercati dell'arco jonico lucano: “La varietà senza semi, la più richiesta, è quotata tra i 60 e i 70 centesimi al kg; la Palieri tra 0,55 e 0,60 centesimi al kg e l’Apirene tra 0,63 e 0,65 centesimi. Da un paio di settimane, poi, nelle aree produttive pugliesi e lucane hanno avuto inizio le operazioni di raccolta della varietà Italia. I viticoltori stanno accelerando le operazioni preoccupati dal continuo cambiamento delle condizioni meteo. Sia pure a macchia di leopardo, infatti, si sono verificate piogge intense, grandinate e persino bombe d’acqua. La produzione in termini quantitativi soprattutto nell'areale barese è stimata in calo. La merce immessa sui mercati ha incontrato una discreta richiesta che ha permesso il fluido svolgimento delle vendite sulla base di quotazioni in rialzo su base annua. Una migliore intonazione del mercato è stata registrata per le uve apirene, Palieri e per le ultime quote di Vittoria i cui prezzi rispetto alla precedente settimana hanno mostrato un incremento”. Ma qual'è la “consistenza” della produzione di uva da tavola in Basilicata? “La nostra regione – ha reso noto l'organizzazione agricola - con oltre 170mila quintali prodotti ogni anno (l’1,4% della produzione complessiva italiana) si contende con le Marche lo scettro di terzo polo produttivo d'Italia, dopo Puglia e Sicilia. Una produzione molto lontana dai 230mila quintali del 2012 anche se non subiscono significative variazioni le superfici coltivate che si mantengono da anni intorno agli 800 ettari quasi esclusivamente concentrati in provincia di Matera rispetto a ben altri numeri della superficie viticola da vino (quasi 6mila ettari)”. E la qualità del prodotto come viene considerata? “Viene considerata “eccellente” tanto da penetrare nei mercati delle grandi città del Centro-Nord e in alcune capitali europee. L’uva annovera diverse proprietà benefiche tanto da essere alleata della salute del sistema venoso contro emorroidi e fragilità capillare e da essere indicata in caso di anemia e affaticamento, artrite e vene varicose. Secondo alcune ricerche, poi, ha proprietà antiossidanti e anticancro dovute ad alcune sostanze presente nella buccia”. Ma cosa fare contro i prezzi bassi? La Cia: “La prima linea di azione è l’organizzazione delle filiere e la regolazione dei mercati con lo sviluppo di organizzazioni di produttori e reti d’imprese dotate di forti progetti orientati ai mercati nazionali ed esteri. Contemporaneamente occorre il rilancio di organismi interprofessionali in grado di stipulare accordi e contratti quadro tra le diverse componenti della filiera per una efficace programmazione, per creare valore aggiunto, redistribuirlo equamente, ridurre i costi logistici e di transazione, favorire la trasparenza e la fiducia nel consumatore”.

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