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venerdì 22 settembre 2017

MATERA. ECCO LA VOCE DEGLI “STUDENTI 21”: “INSIEME PER UNA SPERANZA CHE DEVE DIVENTARE REALTÀ”

IL LOGO REALIZZATO DA ROCCO MERLETTO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.9.17
MATERA - Ridare voce agli studenti materani per rendere la cittadinanza consapevole dei problemi e delle difficoltà che condizionano la vita di una gioventù sempre meno protagonista della propria città e promuovere eventi e iniziative mirate a creare una coscienza critica in tutta la popolazione”. Sono gli scopi del neonato movimento “Studenti 21” costituito da studenti provenienti da tutte le scuole superiori di Matera oltre che da numerosi universitari fuori sede desiderosi di appoggiare il progetto nonostante la loro lontananza. Il logo dell'associazione, realizzato da Rocco Merletto, raffigura la nascita del movimento dalle radici di una città “diventata – hanno detto i promotori di “Studenti 21 - l'ombra di se stessa. L'ulivo, albero simbolo del nostro territorio, rappresenta il desiderio di crescere dal basso, nonostante le difficoltà, per restituire un punto di riferimento e una speranza ai giovani”. Così, il primo atto della nuova associazione studentesca è stato quello di diffondere il suo manifesto costitutivo firmato da Matteo Camerini, Paolo Riccardi e Francesco Contini. Eccone alcuni stralci: “C’è ancora una speranza per i giovani a Matera? Sono le nostre idee che ci impongono di urlare che c’è ancora. Una speranza per scuole sicure e tecnologiche; una speranza per un’Università che funzioni, all’avanguardia, degna di una capitale Europea della cultura; una speranza per una biblioteca rinnovata, aperta, disponibile e non abbandonata a se stessa, un luogo in cui fare ricerca non sia più solo un miraggio; una speranza di recuperare gli spazi abbandonati affinché possano diventare luoghi di riferimento per i giovani materani; una speranza per trasporti pubblici più efficienti, che ci rendano sempre meno isolati e più connessi con l’Italia e con il mondo; una speranza, infine, di capire che difendere il nostro territorio oggi vuol dire poter non piangere i nostri morti domani. E se c’è ancora una speranza, è arrivato il momento di lottare affinché diventi realtà”.

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