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mercoledì 22 novembre 2017

MATERA. SI CERCA LA VERITÀ. BIMBA MORTA AL BAMBIN GESÙ IL 12 OTTOBRE SCORSO, AL LAVORO I MEDICI LEGALI BOTTONI E DI FAZIO. TRA LE POSSIBILI PISTE VERIFICATE C'È ANCHE QUELLA INFETTIVA



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 22.11.17
MATERA – Medici legali al lavoro per arrivare alla verità sulle cause del decesso della bambina materana di 9 anni avvenuto per cause tutte ancora da chiarire al Bambin Gesù di Roma il 12 ottobre scorso. Gli specialisti Edoardo Bottoni, incaricato dalla Procura romana, ed Aldo Di Fazio, incaricato dalla famiglia, stanno lavorando alacremente per risolvere il “giallo”. Strettissimo il riserbo sulla vicenda. Quattro, tuttavia, le linee di ricerca attualmente percorse: infettivologica, tossicologica, istologica e genetica. Probabilmente, occorreranno 30 giorni in più rispetto ai 60 concessi ai due periti il 16 ottobre in cui fu effettuata l'autopsia dai pubblici ministeri Maurizio Arcuri e Nunzia D’Elia che hanno aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di omicidio colposo contro ignoti. Soprattutto per completare gli esami tossicologici. “Pista”, quella tossicologica, evidentemente, non del tutto esclusa pur dopo la sonora smentita per quella inizialmente data per certa da fonti romane dell'intossicazione da metanolo. “Non è stata una intossicazione da questa sostanza ad uccidere la bambina – precisò il 3 novembre scorso Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni-Centro nazionale di informazione tossicologica dell'Istituto Maugeri di Pavia, che ha eseguito le specifiche analisi -. Abbiamo fornito consulenza clinica e analitica per la piccola ed i dati venuti fuori non hanno consentito di porre diagnosi di intossicazione da metanolo. Intossicazione che, peraltro, avviene per ingestione, e non può essere causata da inalazioni, durante preparazione o manipolazione “artigianale” di Slime o giochi simili. Il metanolo, inoltre, non è normalmente presente nei prodotti cosmetici ed in altri di uso domestico”. Così, oltre a quella tossicologica, rimangono da esplorare tutte le cause che possono portare ad un decesso una bambina di quell'età: infettivologica, con malattie virali che possono portare a patologie mortali; istologica, da studiare sui tessuti prelevati nel corso dell'esame autoptico; e genetica. Bottoni e Di Fazio, di sicuro, faranno di tutto per arrivare ad una diagnosi di certezza. Un dato, però, è certo: i magistrati non hanno indagato nessuno dei medici, sia di Matera sia di Roma, che hanno avuto in cura la baby paziente. Significa che le procedure di cura del caso hanno seguito protocolli e linee guida. “La bambina – dichiarò alla Gazzetta il 14 ottobre scorso il primario del reparto di rianimazione dell'ospedale materano Madonna delle Grazie, Francesco Dimona – arrivò alle 21 del giorno 5 con cianosi ed in arresto respiratorio. Dopo un'ora andò in fibrillazione ventricolare. Fu defibrillata ma andò in arresto cardiaco. Fu posta in respirazione artificiale ma ebbe un secondo arresto da cui fu di nuovo ripresa. Ci impegnammo a fare la diagnosi. Le ipotesi erano quelle di una miocardite o di uno shock cardiogeno o settico o metabolico. Ma non potemmo giungere ad un motivo di certezza. Decidemmo di trasferire la piccola nella rianimazione del Bambin Gesù. Trasferimento che avvenne il 7 ottobre in eliambulanza con due rianimatori a bordo”. A Roma, però, le condizioni della degente, già gravi, si aggravarono ancora di più tanto che, il 12 ottobre, l'exitus.

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