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mercoledì 8 novembre 2017

SCANZANO J. ACQUA SINO A FINE MESE, FRAGOLICOLTURA IN PERICOLO. SCARNATO (SCANZANO CONTA) CHIEDE LO STATO DI EMERGENZA IDRICA

L'INVASO DI MONTE COTUGNO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 8.11.17
SCANZANO JONICO – Sos siccità dal Metapontino. In pericolo i 1000 ettari di fragole già piantate. Tanto che c'è stato chi, come Claudio Scarnato, capogruppo nel Consiglio comunale di “Scanzano conta”, ha chiesto alla Regione Basilicata di dichiarare da subito lo stato di emergenza idrica (o stato di calamità). Perchè? “Perchè – ha spiegato l'amministratore pubblico e fragolicoltore – da quanto abbiamo appreso dal presidente dell’Autorità di bacino, Antonio Anatrone, e dal commissario del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto, Giuseppe Musacchio, se continuerà a non piovere l’acqua di irrigazione sarà garantita (sempre attraverso turnazioni) fino alla fine di questo mese. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: come faranno gli agricoltori? Se mancherà il bene primario, come potranno mandare avanti le miriadi di coltivazioni del Metapontino?” Tra queste, ovviamente, quella leader della fragola che, da febbraio, avrà bisogno di grandi quantità di acqua per permettere la crescita e la maturazione dei frutti. Se mancherà la risorsa idrica potrebbe verificarsi una crisi economica e produttiva di proporzioni immani nell'arco ionico lucano. Stanti così la situazione cosa occorrerebbe fare? Ancora il nostro interlocutore: “Nella crisi 2001-2002 la Regione chiese lo stato di calamità usufruendo dei fondi statali per attivare la diga di Cogliandrino e tamponare il periodo della siccità garantendo, con turnazioni, le coltivazioni del momento. Ebbene, sino ad ora gli agricoltori sono riusciti a contenere l’emergenza con i turni attuati dal Consorzio di bonifica ma, da quanto dichiarato da autorità di bacino ed ente consortile, l’acqua sarà garantita per tutto novembre. Ritengo sia necessario, pertanto, dichiarare lo stato di emergenza al fine di consentire l’attivazione di un iter procedurale che vada a tamponare il problema idrico come accadde nella siccità 2001-2002”. Da qui la conclusione di Scarnato: “È importante farlo subito, prima che sia troppo tardi”.

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