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domenica 19 novembre 2017

SCANZANO JONICO. A TERZO MADONNA TURISMO CANCELLATO. A RISCHIO INONDAZIONE MIGLIAIA DI ETTARI DI FRUTTETI E FRAGOLETI. CROLLATE LE BRIGLIE DEL CANALE DELL'IDROVORA. NESSUNO POTRA' DIRE: “NON SAPEVAMO”

lA BRIGLIA DEL CANALE DELL'IDROVORA DISTRUTTA
IL MURO ED IL PARCHEGGIO CROLLATI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 19.11.17

SCANZANO JONICO – A Terzo Madonna la spiaggia non c'è più. E' stata distrutta dall'erosione costiera. Il turismo è stato cancellato. Ma migliaia di ettari di colture pregiate sono a rischio inondazione nel prossimo inverno. Sono le risultanze del sopralluogo che ieri La gazzetta ha compiuto sul luogo del disastro. Un pugno nello stomaco. L'accesso alla rotonda che una volta era il centro della viabilità del lido attrezzato, con ben tre stabilimenti balneari, è stata vietata al traffico. Per motivi di sicurezza. E' completamente crollato il muro in cemento armato che sosteneva il parcheggio. E l'asfalto penzola sul litorale. L'area dove ha operato l'estate scorsa lo stabilimento Chiringuito del sol, l'unico che aveva resistito alle distruzioni dal 2010 in poi, non esiste più. Pericolosamente scoperti tutti i tubi ed i fili di servizio. Ma non ci siamo accontentati del primo impatto. Abbiamo calzato un paio di stivali e ci siamo recati verso la foce dell'Agri verificando che l'intervento effettuato nel febbraio 2016, con grossi massi di arenaria a protezione della pineta, ha retto bene. Ma con un enorme difetto. Al suo tratto terminale Est, davanti alla rotonda, ha potenziato la forza delle mareggiate. Che hanno provocato il dissesto 2017. Sul suo terminale opposto, invece, l'arenile è cresciuto. Lungo il nostro percorso, poi, grandissime quantità di tronchi scaricati dal mare sulla spiaggia. Sarebbe il caso di un'opera di ripulitura. Ma eccoci al nostro obiettivo, il punto dove, sinora, nessun giornalista o politico era arrivato: lo sbocco nello Jonio del canale dell'idrovora del Consorzio di bonifica. La struttura, cioè, di pompaggio dell'acqua che si raccoglie dalla piana di Terzo Madonna, posta sotto al livello del mare. Migliaia di ettari coltivati a frutteti e fragoleti. Ebbene, la briglia di protezione del canale lato Policoro è stata distrutta. Il canale è insabbiato. Solo un rigagnolo riesce ad arrivare in un mare che ieri era calmo. Ma con le mareggiate le onde impediranno ogni scarico. Le pompe non serviranno più a sollevare le acque piovane dalla vasca. Potrebbe essere la fine per l'agricoltura di Terzo Madonna e di tutte le zone sotto il livello del mare di Scanzano. Uno tsunami ambientale ed economico. Occorre intervenire con somma urgenza. Da oggi Stato centrale, Regione, Provincia, Comune, associazioni di categoria, non potranno più dire: “Non sapevamo”.



IN ARRIVO 7,5 MILIONI DI EURO DALLA REGIONE. L'ING. DI CHIO: “OCCORRE FARE PRESTO PER EVITARE IL DISASTRO”
SCANZANO JONICO - “Sarei l'uomo più felice del mondo se fra 18 mesi, da oggi, partissero i lavori contro l'erosione a Terzo Madonna finanziati con 7.580.000 euro dalla Regione”. Lo ha detto il capo dell'Ufficio tecnico del Comune, Rocco Di Chio, quando gli abbiamo chiesto della tempistica per la realizzazione delle barriere soffolte come già realizzate a Metaponto. Significa che il turismo, per almeno tre stagioni, sarà cancellato da quello che una volta era uno dei quattro lidi del centro del Metapontino, con tre stabilimenti balneari. Ma, dal 2010 in poi, le mareggiate hanno distrutto tutto. Con la politica, ad ogni livello, sorda agli Sos lanciati dalla stampa e dagli operatori turistici. Decine gli articoli della Gazzetta. Ed ora, cancellato il turismo, siamo all'emergenza per le strutture pubbliche, parcheggio, rotonda, strada parallela al mare, e per l'agricoltura con il canale dell'idrovora a rischio. Cosa fare? Di Chio: “Il mio ufficio ha presentato un progetto di somma urgenza, 200mila euro, per la realizzazione di una palificata al posto del muro in cemento armato crollato. E ciò a salvaguardia delle opere pubbliche. Ma servono i soldi. Il Comune non li ha. Li ha la Regione? Lo stesso intervento potrebbe essere effettuato allo sbocco del canale dell'idrovora con due palificate che dovrebbero penetrare in mare dalle sponde di destra e di sinistra del canale. Servono i soldi”.

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