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domenica 6 maggio 2018

SCANZANO JONICO. CONSIGLIO COMUNALE INFUOCATO. DE MARCO PRESIDENTE DOPO LA SFIDUCIA A GIACCO

SILVIO DE MARCO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.5.18
SCANZANO JONICO – Silvio De Marco è il nuovo presidente del Consiglio comunale. E' stato eletto dalla maggioranza del Movimento civico scanzanese (Mcs) dopo che la stessa aveva votato la sfiducia a Sabino Giacco in una assemblea “infuocata”. "Ho accettato la carica con orgoglio – ha detto De Marco –. Lavorerò nel pieno rispetto dei ruoli e delle istituzioni e presiederò il Consiglio con imparzialità. Ho chiesto la collaborazione di tutti per il bene della comunità. E' una poltrona che scotta, lo so, ma non mancheranno il mio impegno e la mia serietà". Il riferimento del neo presidente è alla spaccatura profonda tra maggioranza ed opposizioni. La seduta del Consiglio è stata molto combattuta con "scintille" a volontà. Ma ecco il sindaco Raffaello Ripoli: "I motivi della revoca dell'ex presidente non sono stati politici, perchè altrimenti l'avremmo decisa già da un anno quando, col gruppo Scanzano libera, passò all'opposizione. I motivi sono stati la sua mancanza di tranquillità e la perdita assoluta dell'imparzialità. Non è stato super partes. Ha condotto tanto male i lavori dell'assemblea che spesso sfociavano in bagarre, come, appunto, venerdì con una situazione tragicomica con i familiari in sala che applaudivano e con i toni che salivano esasperati. Egli non ha mai coordinato in maniera serena il Consiglio". Ma Giacco: "Il sindaco Ripoli ed i suoi mi hanno sfiduciato per una questione esclusivamente politica non per il ruolo che io ho svolto. Probabilmente non conoscono i compiti e la figura del presidente del Consiglio. E' stata una ripicca per le mie posizioni critiche nei confronti della maggioranza. A dicembre sarebbe scaduto il mio mandato. Purtroppo il Mcs sta facendo la politica dei personalismi senza ascoltare i cittadini". Sotto la presidenza De Marco, poi, è stato votato un ordine del giorno presentato da Pasquale Cariello (Scanzano viva) in cui è stato ribadito il netto no all'ipotesi del Deposito unico delle scorie nucleari in Basilicata.

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