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giovedì 17 maggio 2018

TRIALOMETANI. ROSPI (M5S) SI SCHIERA CON ACQUEDOTTO LUCANO: “ESAMI OKAY ALL'IRSA-CNR”. E CAPRARA E TAURO (FDI): “LUCANI INQUINATI SENZA ESSERE DIVENTATI RICCHI”

I PRELIEVI DI ACQUA DELL'ASM

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.5.18
POLICORO – Continua il “fuoco di fila” di dichiarazioni politiche sulla vicenda dell'acqua potabile “ai trialometani (TMHs)” vietata all'uso potabile in alcuni comuni del Metapontino. Ieri sulla vicenda sono intervenuti Gianluca Rospi, portavoce alla Camera del M5s, ed Alessandro Caprara e Leonardo Rocco Tauro, di Fratelli d'Italia. Rospi, nella “guerra dei dati” sui TMHs si è schierato a favore di Acquedotto Lucano (AL) facendo “pollice verso” all'Arpab. “L'Arpab – ha attaccato Rospi - fa acqua da tutte le parti con i sindaci costretti ad emanare ordinanze di divieto di uso potabile, come da comunicazione della Asm a seguito delle analisi effettuate dall'Agenzia. AL quotidianamente effettua prelievi per le analisi con l'acqua che risulta potabile e nel pieno rispetto dei livelli di THMs. Ed altri due laboratori accreditati (uno privato più l'Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche) hanno riscontrato valori congruenti con quelli di AL inferiori ai limiti di norma. È ben nota la non certificazione dei laboratori Arpab, condizione paradossale, ma non è accettabile la non tempestività per eventuali analisi in situazioni che potrebbero risultare di emergenza ma che, stando a quanto certificato da laboratori accreditati, non dovrebbero destare preoccupazione. Nel frattempo, la Regione cosa fa? Attende le elezioni del prossimo autunno e, fatta eccezione per riunioni urgenti che non hanno portato ad alcuna soluzione, rimane a guardare”. A stretto giro di “comunicato” la replica-invito del direttore generale dell'Agenzia, Edmondo Iannicelli: “Pregiatissimo onorevole, il giudizio da lei espresso sull'Arpab è ingeneroso. Come accaduto in passato preferiamo discutere nel merito delle questioni e per tale ragione la invitiamo, nei termini e nei modi che riterrà più opportuni, presso i nostri uffici per ogni utile approfondimento”. Ed ecco Caprara e Tauro: “La Basilicata come l'Italia. Terra di misteri. L'ultimo riguarda l'acqua da bere, che dalle dighe arriva sulle tavole. Grandi invasi in cui si sversa di tutto: rifiuti industriali, acqua di fogna, carcasse di animali. Che per renderla potabile miscelano cloro, che poi a sua volta produce il trialometano. Elemento la cui concentrazione resta alta nei serbatoi di diversi centri del Metapontino. E poco importa ai cittadini del palleggio di responsabilità tra AL e Arpab che si contendono, ognuno, la bontà delle proprie analisi (contrastanti tra loro). A tal proposito, si potrebbe ricorrere ad un laboratorio terzo, e se è straniero ancora meglio, visto i condizionamenti di cui siamo tutti maestri in Italia. Popolo lucano inquinato senza essere diventato ricco. Il danno e la beffa”.

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