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domenica 17 giugno 2018

SCANZANO JONICO. SENZA PIETA'. "O I SOLDI O VI AMMAZZIAMO". LA DRAMMATICA TESTIMONIANZA DEI DUE ANZIANI PICCHIATI E DERUBATI DI ORO E DANARO. INDAGANO POLIZIA DI STATO E CARABINERI

LA CASA COLONICA SCENA DELLA RAPINA A MANO ARMATA DA "ARANCIA MECCANICA"

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.6.18

SCANZANO JONICO – Rapina da "arancia meccanica" in una casa colonica di via Tagliamento attorno alle 21.30 di venerdì scorso. Due anziani, che vivono soli, sono stati picchiati e derubati di oro e danaro. Drammatica la loro testimonianza. "Noi non abbiamo fatto mai male a nessuno ed abbiamo rispettato tutti – ha detto Nicola Giannace, 78 anni, con evidenti problemi fisici – e non ci aspettavamo quel che ci è successo. Sono arrivate tre persone e, mentre stavo chiudendo la porta, due sono entrati, la faccia coperta da passamontagna. Si sono messi a chedere soldi, soldi. Io quel che avevo, circa 1200 euro, gli ho dato. Anzi, si sono portati via il portafoglio con tutti i documenti. Ma volevano altro. Mi hanno messo sul viso un forchettone di legno della cucina provocandomi un livido. Mi hanno detto che mi ammazzavano se non gli davo tutti i soldi. Ed a mia moglie, Maria Grazia Anna Corrado, di 71 anni, allettata, gli hanno tappato la bocca. Hanno cercato dappertutto mettendo sotto sopra la casa. E se ne sono andati quando hanno trovato l'oro di mio figlio, morto per un incidente sulla Jonica. Avevo cinque figli, non ne ho più nemmeno uno. Viviamo soli. Il podere lo conduco con operai. I ladri avevano un accento brindisino. Io poi, piegato in due, sono andato ad avvisare i vicini. Che hanno dato l'allerme e tentato di correre dietro al furgone. Che, però, era già lontano". Toccante il racconto della signora Corrado: "Da due anni sono allettata. Ho fatto la chemio. Ed ora sono sotto cura. Ieri sera mentre eravamo in casa sono arrivate due persone mentre il terzo e entrato nell'altra camera. Il primo mi ha messo la mano sulla bocca e stretto forte il braccio che non riesco a muovere più. Il secondo è entrato con una mazza di ferro (un piede di porco, ndr). Ho pensato: adesso ci ammazzano. Invece, hanno aperto tutti i cassetti. E si sono portati via l'oro di mio figlio Antonio, morto sulla Jonica. Era un ricordo. Aprivo il tiretto e respiravo poensando a lui". Le lacrime, a questo punto, hanno preso il sopravvento. Poi, la fine del raccomto: "Ho avuto cinque figli, morti. Si sono portati via l'ultimo ricordo di Antonio. Siamo rimasti soli, io e mio marito. Il braccio mi fa male. I vicini hanno chiamato il 118, mi volevano portare in ospedale ma non posso lasciare solo mio marito". Nella casa di campagna, intanto, carabinieri e agenti della Polizia di Stato hanno effettuato controlli. Per primi sono intervenuti gli uomini dell'Arma, poi quelli del commisariato di Policoro. Questi ultimi, coordinati dal vice questore Roberto Cirelli, hanno rinvenuto, alle spalle del terreno dei Giannace, il furgone usato per la rapina sospeso sul ciglio di un canale. Al suo interno un cellulare allo studio degli investigatori. Una denuncia di furto del mezzo, un Peugeot ranche, è stata presentata ieri alle forze dell'ordine di Ceglie Messapico (Brindisi). Il tutto porta, dunque, a malviventi della vicina Puglia. Ma la rapina è stata effettutata con modalità che spingono carabinieri e Polstato ad ipotizzare la presenza, quanto meno, di un basista locale o di qualcuno che conosceva bene i due anziani di Scanzano Jonico e la loro condizione di vita, di salute, economica.

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