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venerdì 30 novembre 2018

FAMIGLIE IN CRISI. LA CASA CONIUGALE AL FIGLIO MINORE CON ACCESSO PARITARIO DEI DUE GENITORI. DECRETO DI OMOLOGAZIONE INNOVATIVO PER SEPARAZIONE CONSENSUALE. PARLA IL DIFENSORE DEL PAPA', LUCIANO VINCI

L'AVVOCATO LUCIANO VINCI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 30.11.18


MATERA – Un decreto di omologazione innovativo da un punto di vista della giurisprudenza è stato emesso dal presidente del tribunale Giorgio Pica nell'ambito di una separazione consensuale. Il magistrato ha stabilito che il figlio minore della coppia continuerà a vivere stabilmente nella casa coniugale e che i genitori avranno accesso alla loro precedente abitazione in maniera paritaria. Stanti, inoltre, le condizioni economiche equivalenti di padre e madre il giudice ha anche deciso che nessuno dei due dovrà versare all'altro il cosiddetto “assegno di mantenimento”. Ognuno sosterrà il figlio nei periodi di affidamento. Una decisione che molti hanno letto come una anticipazione dei contenuti del contestato decreto (in discussione) su divorzio, affidamento ed assegno di mantenimento che porta la firma del senatore leghista Simone Pillon. Artefici della separazione veramente consensuale ed autenticamente paritaria sono stati i due genitori interessati aiutati dai loro due difensori: Maria Bertoldo, per lei, e Luciano Vinci, per lui. Ma perchè la decisione del tribunale di Matera è innovativa? “Perchè – ha risposto l'avvocato Vinci, esperto in diritto di famiglia e tutela dei minori – sovverte un cliché. In una separazione, infatti, era prassi consolidata che il minore rimanesse a vivere con l'uno o l'altro dei genitori, il cosiddetto collocatario. Nella maggior parte dei casi si trattava della mamma. L'altro, il non collocatario, era costretto ad allontanarsi dalla casa coniugale ed a doversi accontentare di vedere i propri figli secondo tempi del tutto insufficienti e tali da determinare uno sbilanciamento nei confronti della madre. I due, così, venivano collocati in modo asimmetrico nella vita del bambino. E questo, a mio parere, in contrasto con il diritto che sin dalla legge del 2006 sull'affido condiviso diceva che il minore aveva il diritto alla bigenorialità conservando con entrambi un rapporto equilibrato e continuativo. Credo che quelle buone intenzioni siano state neutralizzate secondo l'imperativo di una cultura mammista. Il decreto emesso dal giudice Pica, quindi, ha sancito la simmetria del rapporto della coppia con il proprio figlio”. Un decisione che potrebbe fare giurisprudenza favorita dal fatto che i due hanno voluto solo e soltanto il benessere del minore. “Il rapporto tra due persone intelligenti ed illuminate – ha concluso l'avvocato Vinci – ha reso possibile l'accordo che ha portato al decreto del presidente del tribunale di Matera”.


L'AVV. VINCI: “MA IL DISEGNO DI LEGGE PILLON ANDREBBE RIVISTO”

MATERA – Il disegno di legge (ddl) che prende il nome del suo firmatario, il senatore leghista Simone Pillon, si occupa di “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”. Ecco stralci della presentazione del suo estensore: “Il presente ddl prevede, con riguardo al diritto di famiglia, rilevanti modifiche normative idonee ad accompagnare questa delicata materia verso una progressiva de-giurisdizionalizzazione, rimettendo al centro la famiglia e i genitori e soprattutto restituendo ai genitori il diritto di decidere sul futuro dei loro figli e lasciando al giudice il ruolo residuale di decidere nel caso di mancato accordo, ovvero di verificare la non contrarietà all'interesse del minore delle decisioni assunte dai genitori. I criteri dettati sono quattro: mediazione civile obbligatoria per le questioni in cui siano coinvolti i figli minorenni; equilibrio tra entrambe le figure genitoriali e tempi paritari; mantenimento in forma diretta senza automatismi; contrasto dell'alienazione genitoriale”. Ma quale è il giudizio sul “Pillon” dell'avvocato Luciano Vinci? “Il ddl in questione dice cose condivisibili ma le scrive male. Andrebbe rivisto in alcune parti che forse andrebbero chiarite meglio. E' molto contestato per alcuni aspetti credo fondatamente per altri in maniera strumentale. Non tutte le contestazioni che gli vengono mosse, a mio giudizio, sono genuine essendo alcune la conseguenza di una lettura strumentale della norma”.

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