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mercoledì 9 gennaio 2019

MONTALBANO JONICO. CASTELLUCCI: "PRONTO A RIPRENDERE LE MARCE DI PROTESTA CON NICOLETTA". VINCENZO PIÙ BATTAGLIERO DI PRIMA DOPO IL RITROVAMENTO DELL'ASINELLA SIMBOL.O DELLE LOTTE LUCANE E DEI FIGLI

VINCENZO CASTELLUCCI CON NICOLETTA E FIGLI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 9.1.19
MONTALBANO JONICOL'asinella Nicoletta, simbolo delle lotte lucane degli ultimi 20 anni, a partire da quella antiscorie di Scanzano Jonico, è stata ritrovata. L'animale ed i suoi quattro figli, Salvatore, Nicoletta Junior, Mario ed Ines, erano stati rubati nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre scorsi, nell'agro di Ceramello. A scoprire le bestie in una baracca in lamiera nelle campagne di Bernalda, dove erano state nascoste, sono stati i carabinieri. Così, lunedì scorso, gli asini, dopo essere stati sottoposti a visita da parte di un veterinario, sono stati riconsegnati al fido padrone Vincenzo Castellucci: “Sono felice, lo dico senza mezzi termini. Quando i carabinieri della stazione di Montalbano Jonico (guidati dal maresciallo Domenico Laviola, ndr) mi hanno chiamato per farmi vedere le fotografie ho subito riconosciuto Nicoletta ed i suoi figli. Mi sono commosso. Poi, ho dovuto attendere un paio d'ore prima di andare a prenderli con il mio camion”. Già, i cinque animali erano stati subito liberati dagli uomini dell'Arma di Montalbano e di Bernalda (coordinati dal maresciallo Giuseppe Scialpi) dopo aver individuato dove erano stati nascosti. Le indagini del caso, tuttavia, continuano per tentare di dare un volto ed un nome a chi ha rapito il simbolo delle battaglie a difesa della regione. Castellucci: “Ringrazio tutti, i carabinieri, la stampa ed anche un “angelo custode” che ci ha aiutati nella liberazione. Ringrazio anche i ladri che hanno trattato bene i miei asinelli”. Ed ora Vincenzo e Nicoletta saranno ancora pronti a difesa del territorio della Basilicata? “Si – ha risposto convinto Castellucci –. Ad ogni manifestazioni a tutela della nostra regione a cui saremo invitati saremo in prima fila”. Così come accaduto a Scanzano Jonico, nelle marce antiscorie; nel Metapontino, per la siccità; a Rapolla contro i tralicci; a Melfi, con i bisarchisti; sulla Murgia, per il no ai missili; a Policoro contro le trivelle. Proprio per questo impegno la notizia del furto, quando fu diffusa dalla Gazzetta, fece scalpore.

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