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lunedì 4 febbraio 2019

POLICORO. L'AMMIRAGLIO MASCIA HA SALVATO LA NAVE CHE STAVA AFFONDANDO. CRISI RISOLTA IN EXTREMIS AL COMUNE. ACCORDO PD, PIU' POLICORO E FUTURO COMUNE

MASCIA, ASSESSORI ED ELETTI NELLE LISTE A SUO SOSTEGNO IL 25.6.2017

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 4.2.19
POLICORO – Risolta la crisi al Comune. Ieri, alle 23.30, al termine della sua giornata più lunga, l'ammiraglio prestato alla politica Enrico Mascia (centrosinistra), si è recato in municipio per protocollare il ritiro delle sue dimissioni presentate il 14 gennaio scorso. “Habemus papam”, ha detto al cronista rinviando i particolari ad oggi. Ma ecco l'evolversi degli eventi. Alle 13.30 era circolata la voce che il termine per sciogliere il rebus erano le 14 di oggi. Pur se alle 17 di ieri scadevano i 20 giorni, dal 14 gennaio, a disposizione del primo cittadino per riuscire a formare una nuova maggioranza (con Pd, Più Policoro e Futuro Comune) o confermare le dimissioni con scioglimento del Consiglio comunale. A quell'ora, secondo informazioni da noi raccolte, non c'era accordo tra i partecipanti alla trattativa. Le cose sembravano essersi fermate a sei mesi prima, quando, cioè, Futuro Comune era uscito dalla maggioranza con le dimissioni dell'ex vicesindaco Gianluca Marrese. A nulla sembravano essere serviti incontri su incontri. Ognuno era fermo sulle sue posizioni. Però, c'era ancora tempo per tirar fuori l'idea giusta. Trapelavano indiscrezioni. Il sindaco pare attendesse risposte dai tre gruppi della nuova aggregazione a suo sostegno, un ritorno al post-elezioni dell'11 giugno 2017 più Carmine Agresti, eletto in una lista del candidato sindaco Gianni Di Pierri, sulla ipotesi di 2 assessori al Pd, 2 a Futuro Comune, 1 a Più Policoro. Aggiungendo che sul piano programmatico del rilancio della città era disponibile a contributi da parte di tutti. La situazione, però, si è fatta convulsa attorno alle 18.30 quando la prefettura ha comunicato che i 20 giorni a disposizione di Mascia scadevano alle 24 di ieri. Comunicazione inviata dal primo cittadino a tutti i possibili contraenti dell'intesa. A quel punto le dimissioni sembravano irrevocabili. Nelle febbrili ore successive, però, è accaduto qualcosa. Attorno alle 19.30 i telefoni di chi aveva potere decisionale in merito risultavano occupati o muti. Stava maturando la mossa giusta? Alle 20 siamo andati in municipio. L'abbiamo trovato aperto ma non c'era nessuno. In Piazza Eraclea, alle 20.30 abbiamo incontrato il consigliere Agresti (Più Policoro) ed il presidente del Consiglio comunale Domenico Ranù (Pd) che si sono dichiarati all'oscuro di tutto. Le trattative erano altrove e con altri protagonisti. 

 
TUTTE LE TAPPE DELLA CRISI
POLICORO – La crisi al Comune si è aperta l'11 gennaio con le dimissioni dalla maggioranza di Giuseppe Montano. Il sindaco Enrico Mascia si è trovato con 8 consiglieri a suo favore contro 9. Il giorno successivo gli oppositori hanno stilato un documento in cui hanno chiesto al primo cittadino di dimettersi o di “dimostrare di avere una maggioranza per il governo della città”. Ed il 14 gennaio Mascia si è dimesso mettendosi al lavoro per costruire, in 20 giorni, una nuova aggregazione a suo sostegno. Dalla grossa coalizione (con Pd, Più Policoro, Policoro Futura, Futuro Comune) si è passati, per il chiamarsi fuori di Policoro Futura, a quella con gli eletti nel giugno 2017. Poi incontri su incontri sino alla giornata febbrile di ieri.

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