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martedì 5 febbraio 2019

UNA BOMBA CARTA CONTRO LA MIA CASA IL 10 OTTOBRE 2018. MA CHI MI MINACCIO' SI PENTA, CHIEDA SCUSA E POTRA' AVERE IL MIO PERDONO. E MI APPELLO AI TAGLIEGGIATI: NON ABBIATE PAURA. PARLATE, COLLABORATE, AIUTATE MAGISTRATI E FORZE DELL'ORDINE

SCANZANO JONICO 10.10.18.CARABINIERI IN AZIONE DOPO L'ATTACCO CONTRO DI ME

EDITORIALE DI FILIPPO MELE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.2.19

Non ci credevo. Non potevo crederci. Abituato ad attentati incendiari notturni, roghi di auto, minacce ed estorsioni ad attività imprenditoriali, rimaste impunite, dal 1990 in poi, a Scanzano Jonico, soprattutto, e dintorni. Poi sono arrivate le dichiarazioni del procuratore Francesco Curcio. Tra i colpiti dall'Operazione Centouno di ieri vi sono, secondo la Direzione distrettuale antimafia, mandanti ed esecutori dell'attacco contro di me della notte del 10 ottobre scorso. Nel recinto della mia casa di campagna trovai una busta con un foglio bianco, una penna biro rossa, un proiettile di pistola inesploso. E nella tettoia era stato provocato uno squarcio. Allora non si capì cosa l'avesse provocato. L'ho saputo ieri: era stata una bomba carta. La Gomorra lucana voleva distruggere tutto. Fare malissimo. Io che avevo descritto centinaia di attentati simili ero al centro del mirino. Dichiarai subito che non avevo paura e che sfidavo chi voleva intimidirmi. Lo dissi allora e lo dico ora. Io non ho paura. Neanche della bomba carta. Voglio troppo bene al mio lavoro di giornalista per arrendermi. Anzi. Ora che abbiamo una Procura antimafia in azione, grazie procuratore Curcio, e forze dell'ordine all'altezza, grazie carabinieri di Matera e Policoro, è il momento del coraggio. Io mi sento sotto tutela delle istituzioni. Lancio un appello, perciò, a quanti hanno subito attentati incendiari, roghi di auto, furti, minacce, estorsioni, pestaggi, ai genitori di figli vittime della droga: parlate, svuotate il sacco, dite tutto quello che avete tenuto dentro magari per anni. Collaborate con quanti sono impegnati a tutela della vita sociale e civile di Scanzano Jonico e del Metapontino. Liberiamo questa terra, bella e feconda, dalla criminalità organizzata. Aiutiamo magistrati e forze dell'ordine. Un appello, però, lo lancio anche ai mandanti ed agli esecutori dell'attacco nel miei confronti: pentitevi, scegliete di vivere alla luce del sole. Chiedetemi scusa. Vi perdonerò.

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