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domenica 10 marzo 2019

COLDIRETTI E CONFAGRICOLTURA: “NOI CONTRO I CLAN IN PRIMA FILA”. LE DUE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE SPIEGANO L'ASSENZA AI VERTICI SULLA LOTTA ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA NEL METAPONTINO CON UN MANCATO INVITO ED UN DIFETTO DI COMUNICAZIONE

L'INCONTRO DELLA COLDIRETTI SULLE AGROMAFIE DEL 16.2.18 CON I PROCURATORI MOTTA E CASELLI A PANTANELLO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.3.19 

POLICORO – Non si sono fatte attendere le precisazioni di Coltivatori Diretti e Confagricoltura di Basilicata alle accuse loro rivolte di aver disertato incontri sulla lotta alla criminalità organizzata nelle campagne del Metapontino. Così, la prima organizzazione professionale: “Il nostro sindacato è stato sempre presente a tutti i vertici convocati nelle due prefetture lucane, da ultimo quello dello scorso 6 marzo a Matera nell’ambito del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (unica rappresentanza agricola presente). Se e quando siamo mancati è solo perché formalmente non siamo stati invitati”. E' la replica della presidenza regionale a chi ha stigmatizzato la mancata presenza di suoi esponenti all'incontro con l'Arma dei carabinieri svoltosi sul tema della sicurezza nelle campagne dell'arco jonico il 28 febbraio scorso nell'azienda sperimentale della Regione Pantanello di Metaponto. Ed ancora: “Nel corso degli anni Coldiretti Basilicata ha sempre dimostrato di operare per la tutela della legalità in agricoltura. Il 16 febbraio 2018, ad esempio, organizzò una tavola rotonda sulle agromafie proprio a Pantanello con 400 suoi soci ed alla presenza dei procuratori Gian Carlo Caselli e Cataldo Motta. A Ferragosto scorso, poi, si impegnò per l’attivazione del centro di accoglienza per migranti a Palazzo San Gervasio finalizzato alla lotta al caporalato”. E Francesco Battifarano, dal canto suo, così ha spiegato l'assenza dell'organizzazione di cui è presidente regionale, la Confagricoltura, all'incontro in prefettura, a Matera, sempre sui temi della lotta agli attacchi malavitosi nel Metapontino, svoltosi mercoledì scorso: “C'è stato un evidente difetto di comunicazione. La prefettura ha inviato una posta elettronica certificata ad una mail normale finita in spam. Cortesia istituzionale avrebbe voluto che la nota fosse stata seguita, come accaduto in altre occasioni, da una telefonata da parte degli uffici. Oltretutto, quel Comitato era stato da noi sollecitato come Agrinsieme Basilicata (l'associazione tra Confagricoltura, Cia, Copagri e Unione cooperative) al prefetto Antonella Bellomo. Perchè non dovevamo prendervi parte? Come abbiamo preso parte al vertice con i carabinieri a Pantanello il 28 febbraio. Confagricoltura sarà sempre presente ad ogni iniziativa istituzionale che si prefigge la lotta all'infiltrazione dei clan nelle nostre campagne”. 

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