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giovedì 21 marzo 2019

METAPONTINO. IL DIPLOMA DA GEOMETRA? UN SOGNO AL COSTO DI 2.500 EURO ANNUI. LO STOP DELLA GUARDIA DI FINANZA

GUARDIA DI FINANZA. LA COMPAGNIA "PISTONE" DI POLICORO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.3.19 

POLICORO – La Guardia di finanza della Compagnia “Pistone” ha scoperto un “diplomificio” attivo in uno dei centri del Metapontino. Duemilacinquecento euro l'anno bastavano per assicurarsi le presenze necessarie di frequenza scolastica per accedere agli esami di Stato ed ottenere, se le condizioni di preparazione lo consentivano, l'agognato “pezzo di carta”. Così, al termine del lavoro scaturito da una specifica attività informatica ed investigativa delle Fiamme gialle, coordinate dal capitano Marco Cappetta, sono stati notificati avvisi di conclusione delle indagini a ventuno tra dirigenti scolastici ed insegnanti con le accuse di falso materiale ed ideologico ed occultamento di registri pubblici. Il tutto avveniva in una struttura privata specializzata. All’esito delle investigazioni, è stato accertato come dietro alla facciata di un Istituto tecnologico paritario si celasse un’attività d’impresa propensa a favorire il conseguimento di diplomi di maturità in carenza della prevista frequenza degli alunni. Le indagini si sono concentrate sugli studenti che proprio durante l'orario delle lezioni risultavano contemporaneamente lavoratori dipendenti, addirittura “a tempo pieno”, con impieghi di lavoro incompatibili con quelli scolastici anche per la ragguardevole distanza dei luoghi di residenza (province di Cosenza, Bari, Pescara, Padova). L’attività ispettiva, inoltre, ha comportato il sequestro di registri di classe, registri dei professori e documentazione a corredo, relativamente agli anni scolastici dal 2013 al 2017. Lo studio di questi documenti ha fatto emergere l’esistenza di un vero e proprio diplomificio presso il quale, con minima frequenza, a fronte di un corrispettivo di 2.500 euro l'anno, era possibile sostenere l’esame di Stato per conseguire un diploma da geometra. In particolare, i finanzieri di Policoro hanno appurato come, attraverso la falsa annotazione delle presenze, da parte dei professori e dei gestori pro tempore dell’Istituto, si sia consentito a quindici iscritti di affrontare l’esame e conseguire il titolo di studio senza la necessaria frequentazione delle aule durante le regolari ore di lezione previste. Alle società che gestivano l’istituto, inoltre, sono stati contestati amministrativamente ricavi non dichiarati per 355.000 euro. Nessuna accusa, infine, è stata rivolta agli studenti “assenteisti”. Per diventare geometri, infatti, essi hanno superato il relativo esame condotto anche con docenti esterni all'Istituto in questione.


COSA NON SI FAREBBE PER IL “PEZZO DI CARTA”

POLICORO – Cosa non si farebbe per il “pezzo di carta”. Nel caso scoperto dalla Guardia di finanza del centro jonico, con dirigenti scolastici e docenti pronti ad attestare la frequenza a studenti che, magari, erano al lavoro a Padova o Pescara, dietro il versamento di 2500 euro l'anno, si trattava di un diploma da geometra. In altri casi di altri titoli di studio. Tutti necessari, però, a trovare un lavoro od a progredire di livello per i già occupati. E' rimasto nella cronaca giudiziaria, ad esempio, un “maxi processo”, proprio per “diplomi facili”, svoltosi nel 2016 nel tribunale di Potenza. Si dovette procedere ad un allestimento apposito dell'aula in cui si svolgeva il dibattimento poichè essa era affollata da un centinaia di persone. Erano ben 182, infatti, tra imputati e relativi avvocati, i protagonisti del processo in questione. Vien da pensare che, forse, le indagini portate a termine dalle forze dell'ordine in materia di “diplomifici” sono solo la punta dell'iceberg.

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