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lunedì 11 marzo 2019

MONTALBANO JONICO. “LO STATO MI DICA CHI E' L'ASSASSINO DI MIO FRATELLO”. L'APPELLO DI GIUSEPPE MACCULI A TREDICI ANNI DALL'OMICIDIO SENZA COLPEVOLI DEL FRATELLO NICOLA

I CARABINIERI SULLA SCENA DEL DELITTO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.3.19

MONTALBANO JONICO – “Come si può dimenticare l'omicidio di un fratello? La magistratura e le forze dell'ordine continuino ad indagare. Anche se sono passati 13 anni da quel giorno orribile. Lo Stato deve dare un volto ed un nome al delinquente od ai delinquenti responsabili di un così efferato delitto”. Lo ha detto, con la voce rotta dall'emozione, Giuseppe Macculi, fratello di Nicola, l'agricoltore padre di due figli allora minori, ucciso a 45 anni nel marzo del 2006 da una fucilata davanti alla sua casa di campagna, in contrada Bertilaccio. Uno dei “cold case”, purtroppo, del Metapontino. Si riuscirà mai a scoprire gli autori dell'assassinio? Sabato, 9 marzo, ricorreva l'anniversario della scoperta del corpo dell'uomo senza vita. Ma la morte, a quanto fu accertato dall'autopsia, era avvenuta nella notte tra il 7 e l'8 dello stesso mese. Nell'immediatezza del fatto, lo ricordiamo, i carabinieri seguirono la pista del delitto non voluto. L’assassino sarebbe stato scoperto dopo che con liquido infiammabile aveva dato fuoco ad un furgone parcheggiato nel piazzale della casa rurale. Macculi da qualche notte dormiva in campagna. Aveva denunciato da mesi furti nella sua abitazione, tagli alle gomme della sua auto, l’incendio di una Fiat Croma. Quella notte avrebbe scoperto chi lo minacciava, l’avrebbe inseguito, avrebbe sparato col suo fucile un colpo andato a vuoto ma sarebbe stato raggiunto da quello esploso da colui che stava inseguendo. Morì, secondo l’autopsia, dopo 7 ore dalla mezzanotte del 7 marzo 2006. Ma ecco ancora Giuseppe: “Non mi dò pace per la morte di Nicola che rimase lì, tre giorni e tre notti, gettato a terra come un cane. Nessuno sentì o vide nulla pur se si trattava di una strada trafficata. Per due anni l'immagine di mio fratello senza vita non mi ha fatto dormire. Tanto che ancora oggi non riesco nemmeno ad esprimere le mie emozioni. Ringrazio La gazzetta del mezzogiorno, tuttavia, che ogni anno ricorda la memoria di Nicola nella ricorrenza della sua morte. Si tratta dell'unico giornale che sento vicino a me. Purtroppo da noi c'è tanta omertà. Ma alle forze dell'ordine io chiedo di continuare ad indagare. Non ho paura. Invoco il mio diritto di conoscere la verità sulla morte di mio fratello”. Ci sarà qualcuno che raccoglierà l'ennesimo appello sul delitto dimenticato di Montalbano Jonico? Uno sfregio che l'intera comunità ha rimosso.




IL DELITTO MACCULI DIMENTICATO DA TUTTI E QUEL MANIFESTO A SUFFRAGIO DI CUI NON ABBIAMO AVUTO NOTIZIA

MONTALBANO JONICO – Nessuno si occupa più di cercare l'autore, o gli autori, dell'omicidio di Nicola Macculi, avvenuto nella notte tra il 7 e l'8 marzo 2006. Un assassinio senza colpevoli. Solo La gazzetta ed il fratello Giuseppe invocano la riapertura delle indagini dopo che sono state chiuse come “delitto commesso da ignoti”. Il nostro giornale, poi, ha sempre stimolato, ad ogni ricorrenza, un intervento pubblico, pur minimo, sulla vicenda. L'anno scorso, Gazzetta 5 marzo 2018, il sindaco Piero Marrese dichiarò: “La speranza è che venga fatta giustizia. Bisogna dare impulso all'inchiesta affinchè siano accertate le responsabilità. Noi stiamo pensando come amministrazione, imitando quel che successe a Potenza sul caso di Elisa Claps, di far affiggere un manifesto che ricordi ogni anno l'anniversario di quell'atroce delitto”. Iniziativa di cui non abbiamo avuto alcuna notizia.

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