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giovedì 16 aprile 2020

IL TESTO INTEGRALE DELLA DIFFIDA INVIATA A GOVERNO, REGIONE, ASM

"NON GRIDATE PIU'", LA POESIA DI UNGARETTI CHE CHIUDE LA LUNGA LISTA DEI MEDICI CADUTI CONTRO IL COVID-19 SULLA PAGINA FB DELLA FNOMCEO (DA CULTURA. CANALE DEL SITO BIOGRAFIEONLINE.IT)
MEDICI DI FAMIGLIA ANCORA A MANI NUDE CONTRO IL CORONAVIRUS. BASTA! SONO GIA' 127 I PROFESSIONISTI MORTI. LA DENUNCIA PER LA MANCATA FORNITURA DI DISPOSITIVI INDIVIDUALI DI PROTEZIONE E' SCARICABILE GRATIS DAL MIO BLOG DA PARTE DI TUTTI I COLLEGHI CHE LA VOLESSERO UTILIZZARE 
 
                                             FILIPPO MELE
A mezzo pec:

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AllA REGIONE BASILICATA Via V. Verrastro, 10 - 85100 POTENZA

asmbasilicata@cert.ruparbasilicata.it
All’ASM MATERA Via Montescaglioso MT - 75100 MATERA 
 
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Al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - ROMA

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Al Dipartimento della Protezione Civile - ROMA


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Al Ministero della Salute - ROMA


OGGETTO: Emergenza Coronavirus - Denuncia carenza di fornitura di DPI per i Medici di Medicina Generale

Il sottoscritto dott. Filippo Mele, medico di medicina generale, in regime di convenzione con il SSN, con studio in Policoro (MT) alla via Caltanisetta 49, significa quanto segue:

- sebbene dal 31 Gennaio del corrente anno il Consiglio dei Ministri abbia ufficializzato nel nostro Paese, lo stato di emergenza, al fine di consentire l’emanazione delle necessarie ordinanze di Protezione civile, in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico ed abbia inoltre deliberato lo stanziamento dei fondi necessari per dare attuazione alle misure precauzionali derivanti dalla dichiarazione di emergenza internazionale dovuta al diffondersi, a livello planetario, del coronavirus, a tutt’oggi, nonostante i numerosi provvedimenti normativi emanati, tanto a livello nazionale che regionale, non si è provveduto a dotare gli operatori sanitari, impegnati in prima linea nella salvaguardia della salute dei cittadini, dei necessari presidi di sicurezza (mascherine, visiere, calzari, guanti, tute) per consentire loro di operare con la dovuta sicurezza per evitare la trasmissione del contagio sia agli operatori stessi che da questi ai propri assistiti;

-Tale carenza, da più parti denunciata, riguarda soprattutto i medici di medicina generale, operanti in regime di convenzione, i quali, più di ogni altro operatore sanitario, sono a più stretto contatto con le persone esposte al rischio di infezione. E’ vero, infatti, che sono state adottate misure di salvaguardia per evitare il contatto diretto tra medico e paziente che presenti rischi di contagio, ma è altrettanto vero che i cd. medici famiglia, non hanno chiuso i loro studi, limitandosi a contattare i pazienti via telefono e, soprattutto, non hanno smesso di visitare, anche a domicilio, quelli che presentavano e presentano patologie, spesso piuttosto gravi, non ricollegabili al coronavirus, così esponendosi quotidianamente al rischio di contagio, con il pericolo di trasmetterlo agli altri pazienti ed ai propri congiunti. L’esperienza dei c.d. asintomatici dimostra infatti che non sempre è possibile individuare nell’immediato i sintomi tipici dell’affezione da coronavirus. Non a caso, tra le migliaia di operatori sanitari contagiati, una quota rilevante è costituita proprio dai medici di medicina generale e non a caso, lo scrivente, da quando è scoppiata l’emergenza epidemiologica, vive in una condizione di auto isolamento, evitando qualsivoglia contatto ravvicinato con i propri congiunti; 
 
-E’ dunque necessario che anche i medici di medicina generale, per far fronte ai rischi non previsti e non prevedibili rivenienti dalla pandemia in atto, siano posti in condizione di operare con la sicurezza del caso e, svolgendo essi, una funzione di pubblica utilità - dalla quale, per motivi deontologici e normativi - non possono certamente astenersi - non può certo esigersi che l’approvvigionamento dei presidi sanitari di sicurezza di cui abbisognano avvenga a loro cura e spese o sia demandato, come di fatto avvenuto anche riguardo allo scrivente, ad iniziative solidaristiche dei privati. Tanto, senza sottacere che i medici di medicina generale, operando in regime di convenzione libero professionale, nemmeno godono delle misure assistenziali (assicurazione Inail) previste per i pubblici dipendenti e, al contempo, in base alla normativa vigente, nemmeno sono esentati, per l’ipotesi in cui vengano contagiati, dalla responsabilità civile e penale che potrebbe rinvenire a loro carico dalla trasmissione colposa del contagio ai danni di terzi. 
 
Ciò posto, lo scrivente, invita e diffida formalmente gli Enti in indirizzo a predisporre con estrema sollecitudine tutti gli interventi e provvedimenti del caso per assicurare la fornitura in suo favore dei dispositivi di sicurezza di cui innanzi, che, considerato il numero dei pazienti (1200) e delle visite domiciliari settimanali mediamente effettuate e da effettuarsi (almeno 10) si indicano come fabbisogno mensile n. mascherine chirurgiche 100 ; n. mascherine ffp2 40; n. visiere 40, n. calzari 80, n. guanti 10 scatole da 100, n. tute 40. Con espressa riserva dei danni, diretti ed indiretti, che dovessero rinvenire dalla mancata ottemperanza a quanto sopra rappresentato e richiesto. 
 
Certi di un pronto riscontro, si inviano Distinti saluti

Policoro 16.04.2020

Dr. Filippo Mele
Via Caltanissetta 49
75025 Policoro (MT)

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