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domenica 26 aprile 2020

MIGRANTI NELLA CITTÀ DELLA PACE A SCANZANO JONICO? ECCO IL FRONTE DEL SI


FEBBRAIO 2012. IL DALAI LAMA, PRIMO A SX, CON BETTY WILLIAMS, LA SECONDA A DX, NELLA CITTA' DELLA PACE DI SCANZANO JONICO
MOLTI I FAVOREVOLI AL PROGETTO DI ULTIMAZIONE DELLA CITTA' DELLA PACE PER FARNE UN CENTRO DI ACCOGLIENZA MIGRANTI IN FUNZIONE ANTICAPORALATO. DA SEMPLICI CITTADINI AL PD. ED IL COLLABORATORE DI BETTY WILLIAMS, ENZO CURSIO: “NESSUN CAMPO DI ACCOGLIENZA MA CENTRO DI FORMAZIONE. IL NOSTRO PROGETTO NON E' CAMBIATO E TALE RIMARRA' NEL FUTURO”

Si al centro di accoglienza per lavoratori extracomunitari nella Città della pace ultimata con 2 milioni di euro del Ministero dell'interno in funzione anticaporalato. In molti hanno postato i loro commenti positivi all'intesa tra Regione e Comune che prevede, a partire dal gennaio 2023, l'avvio del progetto. Con la firma delle tre commissarie prefettizie in carica al Comune, infatti, la Giunta regionale guidata dal governatore Vito Bardi, con una forte componente leghista, potrà completare l'iniziativa partita da una idea del Premio Nobel per la pace irlandese Betty Williams, scomparsa nelle settimane scorse, già dai giorni della battaglia anti cimitero atomico del novembre 2003. Ma ecco alcuni commenti agli articoli postati sulla pagina Facebook Filippo Mele giornalista dal fronte del si: “Tutti ci lamentiamo che non c'è manodopera per lavorare, che c'è lo sfruttamento della manodopera. Poi quando si approva un progetto per legalizzare e censire tutte le persone presenti, dargli una dignità... ops... non va bene”; “Mi chiedo siete o non siete una terra di prodotti agricoli? E dunque per voi tutti i migranti che comunque vengono a lavorare nei vostri campi, non meritano dignità? Parlate dei migranti manco fossero dei delinquenti”; “Fa tenerezza vedere persone che vedono il pericolo in 150 lavoratori. L'ignoranza è il peggior virus del mondo”; “Però per raccogliere le fragole vanno bene, ma devono vivere sotto i ponti”; “Difendere il territorio da poveri uomini che scappano da guerra e povertà”. E tra i partiti chi si è schierato? Il circolo del Pd sulla sua pagina Facebook: “Destinare una struttura all’accoglienza di immigrati lavoratori stagionali come misura anticaporalato non può che essere a beneficio della comunità scanzanese. Posto questo, sottolineando positivamente il nostro stupore per la linea che la Regione, a trazione leghista, intende seguire, è doveroso segnalare alcune anomalie. In primis: che ne è stato del progetto iniziale di accogliere i bambini vittime dei conflitti? Come si è arrivati all’accoglienza di lavoratori stagionali? E che ne sarà dell’Abitazione della Pace che sembra sia conclusa? Non è auspicabile sperimentare una prima fase di accoglienza nell’Abitazione, propedeutica a quella nella Città? Siamo fiduciosi che la Fondazione Città della Pace (creata nel 2011 da Regione, Comuni di Scanzano J. e Sant’Arcangelo e World Center of Compassion for Children della Williams, ndr) saprà fare un ottimo lavoro a vantaggio del territorio e di coloro che verranno accolti. E rileviamo che la comunità continua a non essere ascoltata. Non condividiamo la linea delle tre commissarie, espressione di una volontà di deliberare senza interpellare la cittadinanza interessata”. La destinazione di Regione e Comune, quindi, è la stessa di quella originaria? Così ha risposto Enzo Cursio, il lucano candidato al Nobel per la pace nel 2018 e collaboratore della Williams: “A notizie apparse sulla stampa hanno fatto eco interpretazioni relative alla possibilità che nella Città della Pace per i bambini possa essere installato un campo di accoglienza. Questo non corrisponde al vero. Non ci saranno campi di accoglienza. Il progetto complessivo ospiterà centri di alta formazione per i migranti e per i giovani locali. Continuiamo il nostro lavoro. La città della Pace è nata per accogliere bambini e le loro famiglie da zone di guerra fin dall’inizio e così sarà in futuro. La Fondazione in tutti questi anni si è presa cura di 300 esseri umani attraverso un percorso di integrazione che ha sempre visto l’accoglienza nell’ottica del beneficio anche per le popolazioni locali. Questo approccio pedagogico, che è quello voluto da Betty, verrà conservato intatto anche nel futuro”.

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