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lunedì 13 aprile 2020

POLICORO. OSPEDALE DA CAMPO DEL QATAR. FRONTE DEL SI'. PARLA IL VICESINDACO MARRESE

IL VICESINDACO GIANLUCA MARRESE, FRONTE DEL SI'

CINQUE DOMANDE IDENTICHE RIVOLTE A CHI SI BATTE A FAVORE O CONTRO LA STRUTTURA NEL CENTRO JONICO. DAI MOTIVI DEL NO O DEL SI'; ALLA INTERPRETAZIONE DELLE RAGIONI DEGLI ALTRI; ALLA MANCANZA DI PROTESTE A POTENZA, CHE AVRÀ 300 POSTI LETTO CONTRO I 200 DEL METAPONTINO; AL PERCHÈ NO O SI' ALLA CURA DI MALATI IN AMBIENTE PROTETTO; SINO A COME FINIRÀ. SEGUE VIDEOINTERVISTA
  1. PERCHÈ SI'?
    GIANLUCA MARRESE: Le ragioni sono molteplici. Io credo che sfugga a molti che siamo in una vera e propria emergenza. Si tratta di una chiamata di responsabilità da parte di chi è tenuto a guidare questa fase. Non potevano tirarci indietro. Anche perchè ci siamo fatti una idea chiara: un ospedale da campo per pazienti paucisintomatici o per quelli che si apprestano ad uscire dalla positività va bene per un territorio che ha un nosocomio che va tutelato e reso sterile. Oggi il grande problema è che la gente, presa da timore, non va al Pronto soccorso. Avere una struttura alternativa per trattare quei casi Covid-19 ci consentirebbe di dare la fruizione totale del nostro Giovanni Paolo II°. Oggi non si muore solo di Coronavirus ma di tante altre malattie.
  1. COME INTERPRETARE LE RAGIONI DEL NO?
    Le comprendo e le rispetto. Siamo in democrazia. Credo che tutto dipende dal fatto che noi stiamo chiedendo ai cittadini grandi sacrifici e grandi responsabilità. E' più di un mese che stiamo chiusi in casa adempiendo alle prescrizioni delle istituzioni. E questo ingenera ansie e paure. Vorrei rispondere, però, a chi soffia su queste ansie e paure che è un grande errore. Significa far vivere male i cittadini nelle proprie case dando l'idea che noi amministriamo irresponsabilmente come se non avessimo figli e genitori. Vorrei ricordare l'omelia di Papa Francesco quando ha chiesto a tutti di aver fiducia nei governanti e di pregare per loro perchè molte volte ci troviamo nelle condizioni di fare scelte anche antipopolari. 
     
  2. PERCHÈ A POTENZA, CHE AVRÀ 300 POSTI LETTO CONTRO I 200 DI POLICORO, NESSUNO PROTESTA?
    Ho appreso nella videoconferenza col presidente Vito Bardi di venerdì scorso che il sindaco, Mario Guarente, si è dimostrato subito disponibile e che lì non c'è gente che si lamenta. Credo che a Potenza abbiamo toccato con mano il significato della pandemia con il loro più alto numero di casi ed i decessi che ci sono stati. Tutto ciò che porta più sicurezza, più garanzie, dev'essere salutato positivamente. Sono opportunità che non si possono perdere. 
     
  3. COME SPIEGARE IL NO ALLA CURA DI MALATI? SEMBRA UN NO ALLA SOLIDARIETÀ.
    Il concetto che ci ha guidato con sindaco Enrico Mascia e me è questo: siamo in una situazione emergenziale, non esistono campanili né territori. Esiste il problema che va affrontato e risolto. La solidarietà deve essere di questo tempo. Tutte le manifestazioni fatte dalla gente dai balconi ed altro confliggono profondamente con chi non comprende, fomenta e forse strumentalizza politicamente una vicenda così seria. Non si può dire no alla cura di ammalati.
     
    5. COME FINIRÀ?
    MARRESE: Finirà che noi, che siamo gente responsabile, abbiamo detto come la pensiamo. Se questo ospedale serve per il territorio, per far sentire più tranquilli i cittadini e per mantenere sterile il nostro ospedale, siamo per il sì. La decisione finale spetta alla Regione. Se la Regione rivedrà la sua posizione mi verrà naturale dire che non è questo il modo di affrontare una emergenza. Non è il tempo di gettare la pietra e nascondere il braccio. Ci è stata chiesta una disponibilità per una opportunità per il territorio. Non si comprende ora perchè non dovrebbe essere più così e cambiare indirizzo. Invito la Regione ad avere posizioni responsabili e ferme evitando di creare confusione tra la gente. Noi abbiamo bisogno di chiarezza, corresponsabilità, serietà.

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