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sabato 23 maggio 2020

LIBERA BASILICATA SULL'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI CAPACI: 23 MAGGIO 1992 – 23 MAGGIO 2020


MELCHIONDA: “NOI SIAMO LA MEMORIA CHE ABBIAMO E LA RESPONSABILITÀ CHE CI ASSUMIAMO. SENZA MEMORIA NON ESISTIAMO. SENZA RESPONSABILITÀ FORSE NON MERITIAMO DI VIVERE. QUESTE INIZIATIVE HANNO IL COMPITO DI RENDERE PRESENTE, VIVA E RISPETTOSA QUESTA MEMORIA, DI RESTITUIRE VALORE E RICONOSCIMENTO ALLE STORIE E ALLE VITE DELLE TANTE PERSONE INNOCENTI UCCISE, DI METTERE IN ATTO IL PESO POLITICO DI QUESTE VITE"

IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE DI LIBERA BASILICATA

POTENZALe celebrazioni di questo 28 esimo anniversario della strage di Capaci, costata la vita del giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo, e agli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, assume un significato particolare.
L’impossibilità di organizzare cortei e raduni, non ci impedisce di invitare tutti ad affacciarsi dai balconi di casa e appendere un lenzuolo bianco, uno striscione, esprimendo un pensiero di gratitudine a chi, nella lotta alla mafia, ha fatto la propria parte.
La legalità è ormai sulla bocca di tutti, anche di chi la calpesta tutti i giorni. Legalità e antimafia sono spesso parole malate, che vengono usate da chi non le rispetta e le calpesta, perciò abbiamo bisogno tutti di ritrovare un impegno nuovo.
Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo. Senza responsabilità forse non meritiamo di vivere. Quante persone non riescono a mettersi in movimento perché oppresse dal bisogno o dal giogo delle mafie. La memoria è un’esperienza che si nutre del dolore e che si apre alla speranza, nel tentativo di costruirla. Perché desideri e attese di cambiamento non si alimentano solo di futuro, ma anche del passato, delle cose che sono state e delle cose che non sono ancora.
Queste iniziative hanno il compito di rendere presente, viva e rispettosa questa memoria, di restituire valore e riconoscimento alle storie e alle vite delle tante persone innocenti uccise, di mettere in atto il peso politico di queste vite. Attraverso questo delicato impegno si sancisce il valore della vita, non strumento di potere ma bene da proteggere; si ricostruiscono pezzi importanti della storia del nostro paese, strettamente unita alla vita di queste persone; si scorgono i legami con le nostre vite e la responsabilità che ci attende; si definisce un profilo etico verso il quale procedere; si dà corpo alla dimensione generativa del cambiamento, contenuta nell’impegno. Si afferma che tali valori dipendono dal nostro impegno quotidiano.
GERARDO MELCHIONDA – LIBERA BASILICATA

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