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lunedì 11 maggio 2020

SCANZANO JONICO. CARITAS. RADDOPPIATE LE RICHIESTE DI AIUTO

SCANZANO JONICO. VOLONTARI AL LAVORO NELLA SEDE DELLA CARITAS
GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA PANDEMIA DA COVID-19. CESIRA GIACOBINO: “TANTE TELEFONATE A CASA DA GENTE CHE NON AVEVA DA MANGIARE. NON ERA MAI ACCADUTO CHE LE PERSONE NON AVEVANO 30 CENTESIMI PER COMPRARE UN PACCO DI PASTA”. E DON ANTONIO POLIDORO: “TANTI I NUOVI POVERI. TRA DI LORO, BAMBINI PICCOLI A RISCHIO FAME. MA NOI CERCHIAMO DI RISPONDERE A TUTTI I BISOGNI. DOBBIAMO AVERE LA CAPACITÀ DI RICONOSCERE NELL'ALTRO IL NOSTRO FRATELLO”.
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SCANZANO JONICO - “Meno male che c'è la Caritas. Altrimenti avremmo visto anche da noi la gente rovistare nei cassonetti dell'immondizia per trovare qualcosa da mangiare”. Lo ha detto la signora Cesira Giacobino, presidente da circa 7 anni della sede dell'organismo pastorale parrocchiale, quando abbiamo cominciato a parlare degli effetti della pandemia da Coronavirus in questo che passa per uno dei Comuni più ricchi della Basilicata. Il Covid-19, però, se non ha mietuto vittime, ha portato a tantissimi cosiddetti “nuovi poveri”. Ancora la nostra interlocutrice che ci ha ricevuti nei locali dove, con altri volontari e con il parroco don Antonio Polidoro, preparava pacchi alimentari per i bisognosi: “Le persone mi telefonano a casa. Mai accaduto. Si tratta di gente che non aveva e non ha da mangiare. Neanche i soldi, 30 centesimi, per acquistare un pacchetto di pasta. Così, noi distribuiamo alimenti di prima necessità compresi quelli per l'infanzia. La situazione economica è grave”. E don Antonio ha aggiunto: “In questi due mesi il numero di 130 famiglie che assistevamo si è quasi raddoppiato con un aumento di altri 100 nuclei familiari. Distribuiamo, è vero, pacchi di cibi ma la nostra funzione è anche quella dell'ascolto, dell'accoglienza, condividendo realtà di povertà e di difficoltà. E tra queste quelle più toccanti sono quelle dei bambini, anche piccolissimi, a rischio fame. Per questo abbiamo un fondo dedicato all'acquisto di latte artificiale o particolare per singole necessità ed omogeneizzati. E c'è stato anche chi è venuto con un senso di vergogna. Noi, in genere, facciamo un colloquio preoccupandoci di fare tutto nella riservatezza. Vorrei dire alle persone che si trovano nella necessità di non aver timore e paura in questo difficile momento di bisogno. Ci si può rivolgere a noi con fiducia”. Il parroco dell'Annunziata, poi, ci ha chiesto di rilanciare il progetto della “Spesa solidale”. Quanti si recano a far compere nei supermercati della città jonica, cioè, possono lasciare prodotti per la Caritas a favore delle famiglie in difficoltà. Speriamo che averne parlato serva a rinvigorire le donazioni. Ma a quali numeri di telefono può chiamare chi ha bisogno? “Il mio – è stata la risposta - è il 3471742246; quello di Cesira è il 349460 5199; quello del gruppo locale della Protezione civile, che ringraziamo per l'aiuto e la collaborazione, è il 3897906720”. Don Antonio, passerà il momento difficile? “Si. Ma occorrerà fare tesoro di questa esperienza. Dobbiamo avere la forza di passare da semplici gesti di solidarietà alla vera fraternità. Dobbiamo avere la capacità di cogliere nell'altro il fratello. Allora il suo bisogno diventerà il mio bisogno”.  
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