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domenica 10 maggio 2020

VISITE ED ESAMI NO COVID-19. DA DOMANI TUTTO CAMBIA, NULLA CAMBIA


UNA CORSIA OSPEDALIERA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

NESSUNA INDICAZIONE E' ARRIVATA AI MEDICI DI FAMIGLIA SULLE PRESCRIZIONI DI VISITE SPECIALISTICHE, ANALISI DI LABORATORIO ED ESAMI STRUMENTALI, NON URGENTI E NON DIFFERIBILI, DA PARTE DELLA ASM. TUTTO RIMANE COME PRIMA SINO A NUOVE DISPOSIZIONI. PER GLI APPUNTAMENTI SALTATI PER L'EMERGENZA CORONAVIRUS, INVECE, SARANNO I REPARTI A CHIAMARE I PAZIENTI PER IL “RECUPERO”. LA SENSAZIONE È CHE LA RIPARTENZA DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE SARÀ... LENTA

Da domani tutto cambia, nulla cambia per visite, esami di laboratorio e strumentali (tac, rx, rmn, ed altro) non urgenti e non differibili. Quanto circolato sulla stampa relativamente ad una possibile riapertura della sanità della Basilicata non covid-19 dall'11 maggio corrisponde solo in parte alla realtà. Nessuna indicazione in merito, ad esempio, è arrivata ai medici di famiglia, che sono i maggiori prescrittori, da parte della Asm e, si presume, da parte della Asp. Tutto rimane, quindi, dal loro versante, come prima. Potranno richiedere, cioè, accessi in ospedale o negli ambulatori pubblici e privati accreditati solo se urgenti, con passaggio ai pronto soccorso ospedalieri, o con lettera B (prestazioni praticabili in 10 giorni dalla data di rilascio della ricetta) non differibili. Sinora questo tipo di prescrizione era riservato alle donne in stato di gravidanza, ai pazienti neoplastici, e, ovvio, agli assistiti con comprovate esigenze cliniche. Niente, quindi, ancora, per visite ed esami programmabili secondo le varie liste di attesa. Qualcosa potrebbe cambiare, invece, per l'arretrato, vale a dire per gli appuntamenti saltati per l'emergenza Coronavirus. Saranno i reparti interessati a chiamare i pazienti per il “recupero”. La sensazione, tuttavia, è che la ripartenza del Sistema sanitario regionale sarà oltremodo... lenta. Per risanare il pregresso, infatti, dovranno essere incentivati gli specialisti che dovranno sobbarcarsi ore di lavoro in più. Oltretutto, gli ambulatori, a parte la necessaria sanificazione e la riconversione non Coronavirus per quelli utilizzati a questo scopo direttamente o indirettamente, non potranno più funzionare come prima. Basti solo pensare che i pazienti non potranno più sostare ammucchiati in sala di attesa. E se dovranno farlo occorrerà garantire la distanza di un metro fra loro togliendo sedie o rendendo alcune inutilizzabili come nei bus o nella metro. Inoltre, andrà sistemato all'ingresso un dispenser per la sanificazione delle mani ed uno per distribuire mascherine chirurgiche e guanti monouso. I tempi delle visite e degli esami, pertanto, si dilateranno. Come le liste di attesa, alcune in Basilicata già “bibliche”. Attese, è proprio il caso di dirlo, direttive precise in merito da parte dell'assessorato regionale alla salute.

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