IL PORTAVOCE DELLE IMPRESE
ACCREDITATE, MICHELE CATALDI: “AZIENDE, LAVORATORI E PAZIENTI PRESI IN GIRO,
CON SERVIZI PER SOLI 10 GIORNI AL MESE”. MA QUALI INIZIATIVE DI LOTTA SARANNO
INTRAPRESE? E’ IN VISTA, FORSE, UN’ALTRA SERRATA COME QUELLA DEI 10 GIORNI
INIZIALI DEL 2023? MOLTE ATTIVITA' CHIUDERANNO? LE RISPOSTE SONO NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE
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IL MANIFESTO DELL'UNITA' DI CRISI CHE ANNUNCIO' 10 GIORNI DI CHIUSURA DEL SETTORE PRIVATO CONVENZIONATO
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FONTE UNITÀ DI CRISI SANITARIA
CRISI SANITARIA: L’ASSESSORE
FANELLI CELEBRA IL FUNERALE DELLA SANITÀ LUCANA COME SE FOSSE UN SUCCESSO
Falsità colossali che vengono
raccontate dall'assessore per cercare di mascherare l’inadeguatezza del governo
regionale di gestire la cosa pubblica e di garantire il diritto alla salute dei
cittadini.
Mesi e mesi di promesse non
mantenute, di soluzioni sempre e solo annunciate, ma mai realizzate: è in questo
quadro che s’inseriscono le ultime dichiarazioni dell’assessore Fanelli, che ha
strombazzato come un successo il fatto di aver stanziato risorse per i prossimi
due anni per la sanità accreditata.
Non si tratta di un successo,
ma dell’esatto contrario: perché non è cambiato assolutamente nulla di quello
che è la disastrosa situazione attuale, ovvero di una sanità che funziona solo
10 giorni al mese.
Le risorse che il governo
regionale dice di aver stanziato sono esattamente le stesse dell’anno precedente,
che si sono dimostrate largamente insufficienti e che hanno creato il disastro
dello scorso anno, i cui effetti saranno ancora più gravi per l’anno in corso e
quindi per quelli successivi.
Il cosiddetto recupero delle
liste di attese è stato fatto sulle spalle di aziende e lavoratori che
attendono ancora di vedere remunerate le prestazioni erogate lo scorso
anno. Una situazione precaria e
disastrosa che viene riproposta dall’assessore per i prossimi due anni come se
fosse una novità positiva e vorrebbe anche un applauso per questo. Purtroppo
per l’assessore, ma soprattutto per i cittadini, non c’è niente da sbandierare,
se non l’inevitabile allungamento delle liste di attesa. Senza il contributo
decisivo delle strutture sanitarie accreditate le liste di attesa, come già è
sotto agli occhi di tutti, aumenteranno nuovamente e forse non è ben chiaro
all’assessore e al governo regionale che non si tratta di meri numeri, ma che è
in ballo la vita delle persone, infatti non dovremmo più chiamarle liste di attesa,
ma bensì, più correttamente, ritardi nelle diagnosi e nelle cure.
Di fronte a tutto ciò le considerazioni da fare sono
solo due: o l’assessore è inadeguato alla responsabilità che dovrebbe avere
(quindi non si rende nemmeno conto dei disastri che sta combinando) o
scientemente cerca di propinare, arrampicandosi sugli specchi, lo squallore e
il disastro in atto come un successo.
Inoltre il governo regionale
continua ad affermare che sono stati censiti o (a seconda dei casi) che si
censiranno i fabbisogni sanitari, per poter fornire le necessarie cure ai
cittadini, potendo così fondare i tetti di spesa in base alle reali esigenze
del territorio, ma ad oggi di tutto questo nemmeno l’ombra, dopo i tanti e
tanti e ormai non più credibili annunci. La giunta continua a dire ormai da
anni che sta lavorando ad un nuovo piano sanitario che sistemerà tutto, ma
anche su questo fronte il nulla più assoluto. Quindi per mascherare tutto ciò,
che fa l’assessore? Fa un comunicato in cui dice di aver risolto i problemi, ma
senza aver di fatto prodotto alcunchè di nuovo e di veramente risolutivo.
La realtà, diversamente da
quanto raccontato da Fanelli, dovuta alla (non) attività di governo è fatta di
aziende sanitarie, lavoratori e pazienti presi in giro, con servizi che stando
così le cose funzionano solo 10 giorni al mese e che, da quanto strombazzato
dall’assessore senza alcun imbarazzo, continueranno a funzionare a singhiozzo
per ulteriori due anni.
“Come Unità di Crisi Sanitaria
non possiamo rimanere a guardare con le mani in mano di fronte a questo
scempio” - annuncia il portavoce Michele Cataldi - “Nei prossimi giorni,
pressati anche dalle associazioni dei pazienti, agiremo con maggior vigore,
assieme a tutte le categorie coinvolte e i sindacati, per fermare la deriva
della sanità lucana. Non possiamo rimanere inermi a guardare la celebrazione
del proprio funerale in presenza di coloro i quali hanno ucciso la sanità
lucana”.
Nei prossimi giorni verranno sbugiardate con maggiori
dettagli tutte le falsità raccontate dall’assessore.