sabato 27 dicembre 2014

ALLARME TANGENTI NEGLI APPALTI PUBBLICI

IL FENOMENO. UNA INDAGINE DI CONFCOMMERCIO

TRA GLI IMPRENDITORI LUCANI AUMENTA LA PERCEZIONE DEL PROBLEMA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.12.14
 


Sos tangenti in Basilicata. E' allarmante uno dei dati sui fenomeni criminali in regione scaturiti dalla recente indagine condotta su scala nazionale dalla Confcommercio e realizzata dalla Gfk Eurisko (uno dei più importanti istituti italiani di ricerca sul consumatore – cittadino – utente). Ebbene, in Basilicata il 33% degli operatori economici considera in aumento il fenomeno delle tangenti negli appalti, a fronte del 28% che è il dato medio in Italia. Tanto, almeno, è stato evidenziato da Confcommercio Imprese Italia Potenza confrontando i dati scaturiti dall'inchiesta su scala regionale rispetto a quelli nazionali. Così, è anche venuto fuori il peggioramento della percezione di sicurezza per l’attività degli operatori economici. La pensa così il 52% dei commercianti lucani contro una media italiana del 47%. Ma non è finita. Secondo Confcommercio Imprese Italia Potenza dall'indagine sono venuti fuori incrementi significativi nei fenomeni dell'abusivismo (59% dei commercianti è preoccupato) e della contraffazione (67%), con punte “allarmanti” per l’usura (33%). A questo punto va precisato che l'inchiesta Confcommercio – Eurisko Gfk ha replicato una analoga condotta nel 2007 per verificare l'impatto della criminalità sulle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti dopo anni di crisi economica. Sono stati indagati, pertanto, temi come la percezione sull’andamento della criminalità; l’esperienza di criminalità, indiretta e diretta; gli autori e la natura delle minacce / intimidazioni; le risposte alle richieste estorsive; le misure cautelative prese nei confronti del racket e della criminalità; le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese; il fenomeno del taccheggio (vale a dire il furto di merce esposta in vendita all'interno di esercizi commerciali); i problemi del territorio. La Gazzetta, così, ha analizzato le differenze, voce per voce, tra i dati regionali e quelli nazionali. Ed ecco i risultati offerti alla riflessione di forze politiche, sociali, sindacali. Della percezione della sicurezza per l'attività (52% contro 47%) abbiamo già scritto. La l'indagine, però, va più a fondo. Quali crimini sono aumentati di più? Ecco le risposte in percentuale: furti 65 (Basilicata) – 68 (Italia); abusivismo 59 – 55; contraffazione 67 – 62; rapine 42 – 50; usura 33 – 30; tangenti negli appalti 33 – 28; estorsione 23 – 22. L'esperienza della criminalità si, diretta – indiretta, ha dato esiti migliori in Basilicata, 12%, che non in Italia, 15%. Abissale la differenza tra le azioni di protezione della propria impresa (telecamera, allarme, assicurazione) col dato lucano, 18%, lontanissimo da quello italiano 55%. Ma quali le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza dell'attività? Più protezione da parte delle forze dell'ordine (63 - 64); certezza della pena (32 – 58); più collaborazione con le forze dell'ordine (28 – 26). Altro dato analizzato l'esperienza di taccheggio: Basilicata 67 - Italia 55. Infine, sono state indagate le problematiche principali del territorio: venditori abusivi 46 – 47; negozi sfitti 47 – 46; presenza di nomadi 11 – 35; tossicodipendenti 21 – 18; spaccio di droga 7 – 14.


L'ANALISI. IL PRESIDENTE DELLA CONFCOMMERCIO DI POTENZA CHIAMA IN CAUSA LE ISTITUZIONI

L'ALLARME DI DE MARE: “MAI ABBASSARE LA GUARDIA”

  “Come Confcommercio rinnoviamo l’appello a non abbassare la guardia contro la diffusione della criminalità. Non lo devono fare le imprese, le istituzioni e le rappresentanze di impresa, che, come forma di aggregazione sul territorio e nelle categorie, hanno una responsabilità in più”. Lo ha detto Fausto De Mare, presidente della Confcommercio di Potenza, commentando le differenze più significative tra Basilicata ed Italia dei risultati dell'indagine condotta sui scala nazionale dalla sua organizzazione sindacale in collaborazione con l'istituto di ricerca Eurisko – Gfk. Dati e raffronti, come ha evidenziato Confcommercio Imprese Italia Potenza per molti aspetti preoccupanti. Ma ecco ancora il presidente provinciale dell'organizzazione di categoria: “Noi siamo il “primo argine” contro l'illegalità nell'economia. Noi non molliamo la presa su questo tema perchè alla crisi economica, alla contrazione dei consumi e ai problemi occupazionali, si sommano, drammaticamente, anche il costo dell'illegalità e la concorrenza sleale di chi non rispetta le regole. E, a proposito di regole, credo che sia importante rinnovare la richiesta di maggiore semplificazione. Ce n'è bisogno non solo per agevolare l'attività di chi produce ricchezza in questo Paese ma anche perché nella complicazione, nella complessità, spesso si annidano corruzione, illegalità, criminalità. E, più la crisi si protrae, più la forza di reagire si affievolisce da parte della singola impresa in regola. E noi non possiamo permettercelo, non solo moralmente, ma anche come sistema Italia”. Insomma, per De Mare “sicurezza e legalità sono prerequisiti di una democrazia compiuta, ma sono anche condizioni necessarie per un'economia sana e un mercato che funziona, che fa crescere il nostro territorio e il Paese. L’annuncio venuto dal ministro Angelino Alfano della firma di una nuova direttiva ai prefetti contro la contraffazione e l'abusivismo commerciale è sicuramente un primo risultato sul quale vigileremo a livello territoriale per contrastare efficacemente i due fenomeni criminali da noi particolarmente diffusi”. Proprio l'abusivismo, infatti, è tra le principali problematiche del territorio regionale. La presenza di venditori abusivi, secondo la Confcommercio, produce una diffusa illegalità. Nel 2014 le imprese commerciali, gli alberghi ed i pubblici esercizi hanno perso 26,5 miliardi di euro per illegalità varie (abusivismo, contraffazione, taccheggio, criminalità). Fenomeni che comportano anche una perdita di reddito per le imprese pari all'8,2%, con oltre 260 mila posti di lavoro regolari a rischio.

L'ANALISI. IL DIRETTORE CONFCOMMERCIO MATERA, VENTRELLA

LE TANTE FACCE DELL'ILLEGALITA'
A Matera e provincia la percezione diretta della criminalità da parte delle imprese associate a Confcommercio e Confesercenti è assente. Ma preoccupa il fenomeno crescente dell'abusivismo”. Lo ha detto il direttore della Confcommercio di Matera, Dino Ventrella, a commento dei dati sulla diffusione della criminalità in Basilicata venuti fuori dall'indagine condotta da Confcommercio nazionale tramite Eurisko Gfk. “Dati – ha spiegato il nostro interlocutore – su scala regionale. Quelli sulla percezione del rischio sono validi anche per il Materano. Non così quelli sulla percezione diretta di intimidazioni ed estorsioni. Le percentuali scaturite dall'inchiesta, 12% Basilicata – 15% Italia, sono riferite, probabilmente, alla provincia di Potenza ed in particolare ad aree come il Vulture Melfese”. Da dove deriva la sicurezza del direttore dell'organizzazione sindacale? “Dal fatto che in parallelo abbiamo condotto una nostra inchiesta, garantendo l'anonimato. Ebbene, nessuno ha dichiarato di aver subito intimidazioni a titolo estorsivo”. Sembra un dato incredibile pensando alle centinaia di incendi dolosi notturni del Metapontino ed ai furti ed alle rapine a mano armata. Omertà? “No. Ogni qual volta vi è stata una recrudescenza di fenomeni legati alla malavita organizzata ne siamo sempre stati informati. Sembra un miracolo ma Matera e provincia, pur strette tra Puglia e Calabria, sono immuni da organizzazioni a delinquere di stampo mafioso. E le rapine sono fisiologiche. Preoccupa, invece, il fenomeno dell'abusivismo che sottrae economia al mercato, contribuisce all'evasione fiscale, e che sta diventando – ha concluso Ventrella - un pericolo anche per l'ordine pubblico”.



 



LA CRISI DELL'EDILIZIA “CREA TERRENO FERTILE PER LA CRIMINALITA'”

Non mi sorprendono i dati venuti fuori dall'indagine Confcommercio – Eurisko Gfk secondo cui in Basilicata
il 33% degli operatori economici considera in aumento il fenomeno delle tangenti negli appalti a fronte del 28% in Italia. Nella crisi profonda in cui si trova l'edilizia nella nostra regione l'illegalità prospera”. Lo ha sostenuto Fernando Mega, responsabile provinciale di Matera degli edili della Cgil, quando gli abbiamo chiesto “lumi” sull'indagine condotta su scala nazionale dalla organizzazione sindacale del commercio. “Tutto ciò che concerne appalti pubblici – ha continuato il nostro interlocutore – con l'utilizzo di risorse dello Stato, espone a forme di illegalità come quelle a cui stiamo assistendo a Roma o a cui avevamo assistito a Venezia. Non so in quali termini percentuali il fenomeno tangenti sia presente in Basilicata ma sicuramente esiste anche da noi”. Anche se, almeno nel Materano, di grandi appalti, chiusa la variante della Statale 106 di Nova Siri, non ne esistono affatto. “Sì, resta solo un tratto della Bradanica. E le royalties del petrolio servono, per i Comuni che le ricevono, alla spesa ordinaria senza più una programmazione lungimirante dal punto di vista infrastrutturale. Ormai da noi, nell'edilizia non è rimasto quasi nulla. Speriamo nell'ammodernamento della Matera – Ferrandina per collegare la capitale della cultura 2019 in modo dignitosa alla Basentana”. Ma tornando alla diffusione della criminalità? “Non ci sono solo le tangenti – ha risposto Mega. C'è anche il lavoro nero, per cui siamo ai vertici nazionali, e la concorrenza sfrenata tra imprese. Nella crisi, ripeto, prospera a tutti gli effetti l'illegalità sotto svariate forme”. 


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