sabato 20 dicembre 2014

E' “CACCIA” APERTA ALL'UOMO MASCHERATO E ARMATO DI PISTOLA

SCANZANO SOTTTO TIRO. SCATTA LA PSICOSI TRA I CITTADINI

TRE RAPINE IN ALTRETTANTI ESERCIZI COMMERCIALI DEL CENTRO JONICO NEGLI ULTIMI DODICI GIORNI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 20.12.14

Scanzano Jonico, un caso da studiare nella lotta alla criminalità sia essa organizzata o meno. Il comune più giovane del Materano è l'epicentro dei fatti delinquenziali del Metapontino. Dopo le decine di incendi dolosi notturni contro attività economiche soprattutto del settore agricolo rimasti impuniti dal 2004 in poi, ora è la volta delle rapine a mano armata. Tre in 12 giorni. E cresce la psicosi negli esercenti attività commerciali, artigianali, del terziario. Ed è caccia all'uomo mascherato che armato di pistola ha messo a segno i tre “colpi” da qualche migliaia di euro l'uno. L'ultimo giovedì scorso, alle 17, orario di chiusura del deposito per la vendita di gasolio agricolo della Marinuzzi carburanti sas, in via Isonzo 1, in un'area isolata. L'uomo ha bloccato il cassiere che stava per chiudere e gli ha intimato: “Dammi i soldi, dammi i soldi”. L'impiegato è rimasto scosso dalla pistola puntatagli alla testa ed ha consegnato il “malloppo”, circa 1400 euro. Un'operazione durata un minuto. Il rapinatore si è subito dileguato sulla strada antistante il deposito forse atteso da un complice, in auto. Il modus operandi dell'uomo è stato simile a quello della prima rapina della serie, quella del 6 dicembre al supermercato Metà, nella zona 167. Blocco del cassiere all'ora di chiusura, poche parole per fasi consegnare i soldi, fuga. Parole, come hanno riferito le due vittime, con accento straniero. Unica variante del terzo “colpo” con pistola in pugno e volto coperto, quella dell'11 dicembre scorso al collettore di incassi delle slot machine. In quel caso il rapinatore si è allontanato dalla “scena del crimine”, nella zona di Santa Sofia, “sequestrando” il furgone del derubato, poi abbandonato nei pressi. Indagano sui tre episodi la Polizia di Stato, rapina al Metà, ed i carabinieri, per gli altri due fatti di cronaca. Nell'ultimo caso, quello della Marinuzzi, sul posto sono arrivate 5 volanti degli uomini dell'Arma agli ordini del capitano Michelangelo Lobuono. Ma invano. 







I COMMENTI. ESCALATION DI EPISODI CRIMINOSI

“RESTIAMO UNITI E TRANQUILLI”

L'APPELLO DEL SINDACO SALVATORE IACOBELLIS INVITA I CITTADINI A SEGNALARE OGNI SOSPETTO

“Cittadini, state uniti e tranquilli. Le forze dell'ordine sono al lavoro. Ma segnalate ogni sospetto. Un indizio può far individuare gli autori degli episodi delinquenziali che hanno colpito Scanzano Jonico”. E' il messaggio del sindaco, Salvatore Iacobellis (Pd), dopo le tre rapine a mano armata ed il furto da 18mila euro ad una officina in 12 giorni. Fatti che seguono a decine di attentati incendiari notturni degli ultimi 10 anni contro attività produttive. Tutto senza colpevoli. “Ma da qualche giorno – ha detto il primo cittadino – i carabinieri hanno una volante 24 ore su 24 nel nostro territorio. Spero che assicurino alla giustizia i responsabili. Forse, “cani sciolti” ora che molti malavitosi sono in galera”. Ma la gente è insicura dopo che la Polstato è andata via e con la caserma dei carabinieri che arriverà fra un anno e mezzo. “Siamo alla progettazione delle ristrutturazioni dei locali. Ma ci stiamo attrezzando con le telecamere, già attive intorno al Palazzaccio baronale. E dall'inizio dell'anno avremo la rete wireless con videoriprese mentre è in itinere un progetto per video riprendere città ed accessi”. Ma perchè Scanzano J. è così colpita? Il sindaco è pentito dall'essere stato “tiepido” per il trasferimento a Policoro del Commissariato? Iacobellis: “Qui c'è chi si è dedica al mercato della droga che ora ha meno entrate e perciò cerca di diversificare. Per il Commissariato, la questione era la sismicità dei locali. Il questore non firmava per obbligare i poliziotti in una situazione di inagibilità. Poi, la Polizia sovraintendeva a 7 comuni. E qui non venivano i carabinieri. Ma se la volante era una notte a Rotondella da noi non c'era nessuno uguale. Speriamo di risolvere coi carabinieri”.Ma l'opposizione ha chiesto un Consiglio comunale sull'ordine pubblico. Raffaello Ripoli (FI) è stato l'antagonista di Iacobellis: “C'è una escalation di episodi criminosi. Le rapine a mano armata sono pericolose. Una reazione e può scapparci il morto. La caserrma dei carabinieri l'aspettavamo prima. Occorreva battersi per la contestualità. Scanzano è così colpita perchè il suo territorio è incontrollato. Forse il problema è stato sottovalutato da alcuni organi istituzionali”. Preoccupati anche gli esponenti di associazioni. Giuseppe Stamerra, del gruppo “Io non delinquo”: “Purtroppo, non si riescono ad individuare i colpevoli. Per me c'è chi vuole imporre il suo predominio. Noi stiamo lavorando a progetti in favore della legalità”. E Nicola Suriano, presidente del Comitato pro Commissariato, ha aggiunto: “Prima gli incendi dolosi ora le rapine a mano armata. Dispiace per i colpiti e per la comunità che riceve una immagine negativa. Sono venuti meno gli anticorpi. Io credo che i malavitosi vengono da fuori con addentellati locali. Questo è un crocevia tra Puglia, Calabria e Campania. Ed aver smantellato il Commissariato è stato come se non si sia voluto dare risposte di sicurezza alla gente”.


IL PARROCO
“CONVERTITEVI”

“Scomunicare i malavitosi? No. Occorre riconvertirli offrendo loro una mano tesa”. Lo ha detto don Antonio Polidoro, parroco dell'Annunziata ed impegnato, sin dal suo arrivo 9 anni fa, contro la criminalità a Scanzano Jonico. Così, dopo la recrudescenza di episodi di cronaca nera, don Antonio ha invitato “tutti a tenere la guardia alta per il rispetto della giustizia. Considero la presenza delle forze dell'ordine importante per gli aspetti educativi e preventivi. Ma non bisogna lasciarsi prendere dalla fobie per atti che sono, tuttavia, la punta dell'iceberg. Qui c'è un'organizzazione legata a traffici di stupefacenti a cui servono liquidi. Ma occorre fare le proporzioni. A Scanzano c'è bella gente, laboriosa, che lavora e produce. Diverse la cause che l'hanno messa sotto attacco della malavita. Forse è importante la sua posizione geografica strategica. La chiesa, però, è in prima linea tentando di educare alla legalità, alla giustizia, alla pace. Quel che mi addolora è che dove ci sono i cristiani non debbono esserci queste cose. Dove c' è Cristo non sono possibili questi atti”.

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