SCANZANO
JONICO. L'ASSOCIAZIONE SCANZIAMO LE SCORIE RIPROPONE L'ALLARME E
CHIAMA A RACCOLTA GLI AMBIENTALISTI LUCANI
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 4.1.15
SCANZANO
JONICO – Il giorno dopo la consegna da parte della Sogin (la
spa pubblica incaricata di smantellare
gli impianti nucleari e di mettere in sicurezza le scorie radioattive
d'Italia) all'Ispra (l'Istituto di protezione e ricerca ambientale)
della Cnapi, acronimo che sta ad
indicare “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee” ad
ospitare il deposito unico dei rifiuti nucleari qui è già un levare
di scudi. Sia pure da parte di una avanguardia, quella
dell'associazione ScanZiamo le scorie, nata dopo l'annuncio del
Governo Berluconi terzo, il 13 novembre 2003, che il comune del
Metapontino era stato individuato come sede del cimitero atomico del
Belpaese. Per Scanzano J. fu uno shock. Forse per questo è già
mobilitazione “no nuke” nella sede del gruppo. I cui aderenti, a
ragione, stante l'esperienza vissuta, hanno la presunzione di essere,
almeno in Basilicata, i più antinucleari di tutti. Così, anche se i
siti della “Carta” sono “top secret”, hanno mandato a dire
che il loro territorio è “off limits”. Di più. Nel corso
dell'incontro svoltosi ieri il presidente Donato Nardiello ed il
portavoce Pasquale Stigliani hanno chiesto alla Regione di far
sentire la sua voce contraria prima ancora che la mappa venga resa
nota. “Mappa – ha spiegato Stigliani – in cui ci saranno siti
lucani. Ebbene, la Regione dica no prima ancora di conoscerli”.
Insomma, non sembra interessare il “miele” con cui Governo e
Sogin hanno circondato il deposito: il Parco tecnologico al cui
interno sarà realizzato
un centro di ricerca. Un investimento da 1,5
miliardi di euro con 1500
occupati l'anno per 4 anni e 700 posti di lavoro fissi per la
gestione. “Non
ci interessa – ha spiegato Nardiello. Noi siamo su una terra
conquistata con le lotte dai nostri genitori. Difenderemo coi denti
agricoltura e turismo”. Nel centro ionico, poi, non si fidano di
Sogin. “No – ha chiarito Stigliani. Sogin è la stessa spa che
nel 2003 indicò Scanzano, di nascosto, senza coinvolgere la
popolazione, mentre l'Italia piangeva i martiri di Nassiriya. Ed ora,
anche se predica trasparenza, non ci fidiamo. Anche perchè il
deposito ingegneristico ospiterà solo temporaneamente i rifiuti più
pericolosi, quelli di terza categoria. Che dovranno poi essere
trasportati in un deposito geologico. E quando si parla di sito
geologico noi pensiamo subito alle caverne che si possono ricavare
sciogliendo il salgemma di Terzo Cavone. No, noi non smobilitiamo”.
AREE
IDONEE
ECCO
I PASSAGGI PRIMA DELLA SCELTA DEL SITO
SCANZANO
JONICO – La consegna della Carta con le aree potenzialmente idonee
ad ospitare il deposito delle scorie nucleari d'Italia dal parte
della Sogin spa all'Ispra è soltanto il primo atto della road map
disegnata per arrivare alla scelta definitiva. Ispra ha due mesi di
tempo per esprimere il suo parere e trasmettere la mappa al Ministero
per lo sviluppo economico per l'approvazione. La lista solo allora,
salvo fughe di notizie, verrà resa pubblica. Si aprirà, quindi,
una fase di consultazione e di condivisione che culminerà in un
seminario nazionale a cui saranno invitati tutti i soggetti
interessati.
Da smaltire 90.000 mc di scorie nei prossimi 40 anni, di cui 75.000 a
bassa e media radioattività e 15.000 ad alta attività. Il deposito
dovrebbe entrare in esercizio nel 2024.
Nessun commento:
Posta un commento