mercoledì 28 gennaio 2015

CONSORZIO INDUSTRIALE L'EX DIRETTORE RISARCIRA'

CORTE DEI CONTI. PROGETTO DI AMPLIAMENTO. ATTI ILLEGITTIMI: RISPONDE DEL DANNO PRODOTTO ALL'ENTE PER LO SVILUPPO PER UNA SOMMA DI 113.493,11 EURO

PISTA MATTEI, VIZZIELLO CONDANNATO PER GLI ESPROPRI

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.1.15



MATERA – L'ex direttore del Consorzio per lo sviluppo industriale (Csi), Francesco Paolo Vizziello, è stato condannato dalla Corte dei conti, Sezione della Basilicata, a risarcire il danno prodotto all'ente pari a 113.493,11 euro. Lo ha deciso la Sezione al termine dell'udienza sul giudizio di responsabilità chiesto dalla Procura regionale della corte contabile nei confronti dell'ex direttore del Csi. La Procura ha ricostruito “la vicenda di 4 contenziosi in cui il Csi era risultato soccombente per l'esproprio illegittimo di immobili, le aree necessarie all'ampliamento della Pista Mattei di Pisticci, per cui era stato condannato a pagare di ingenti cifre per risarcimento danni”. Le indagini della Guardia di Finanza, concluse il 28 ottobre 2011, fecero luce sulla vicenda. Che ebbe inizio con lo stanziamento, 1 aprile 2005, di 8 milioni di euro dalla Giunta regionale per il potenziamento della pista e la nomina di responsabili del procedimento del direttore generale del Consorzio, ing. Vizziello, e del vice direttore Michele Pace. Seguì, il 13 marzo 2007, l'approvazione del progetto definitivo. “Vizziello – si legge nella sentenza – il 9 luglio 2007 effettuava la validazione del progetto verificando l'esistenza di relazioni ed indagini geologiche e geotecniche ed attestando la mancanza dello Studio di impatto ambientale ritenuto non necessario”. Poi, tutta una serie di adempimenti tra cui la notifica a Giuseppe Musillo ed Angela Difesca, proprietari delle aree, delle delibere di esproprio. Ma i proprietari presentarono ricorso al Tar. Per loro “la procedura era illegittima in quanto i progetti erano stati approvati in assenza delle relazioni geologica, geotermica, idrologica, idraulica e sismica, e dello Studio di impatto ambientale”. Ed il Tar ritenne fondato il ricorso annullando la delibera di approvazione dei progetti. Il Csi propose appello al Consiglio di Stato che, nel 2010, lo rigettò condannando l'ente a risarcire le proprietà con 779.643 euro. Così, la Procura contabile ha calcolato un danno per l'erario di 656.556,56 chiedendone il pagamento a Vizziello. Il difensore dell'ex direttore, però, Gaetano Esposito, ha lamentato la mancanza di responsabilità del suo assistito e di danno effettivo poiché la somma di 779.643 euro stabilita dal Consiglio di Stato corrisponde al valore delle opere espropriate. La difesa, perciò, ha concluso chiedendo la nullità della citazione ed il rigetto della richiesta della Procura o il “potere riduttivo”. Ed il collegio giudicante in primis ha stabilito che la differenza tra quanto il Csi ha pagato e quanto avrebbe pagato con una regolare procedura di esproprio è di 151.324,15 euro. Somma che non avrebbe gravato sul Consorzio se la procedura fosse stata regolare. Tuttavia, i giudici, con quella dell’ing. Vizziello hanno valutato la responsabilità del Consiglio di amministrazione dell'ente che in due occasioni ha approvato il progetto senza rilevare carenze. Pertanto, valutato nel 25% il danno a carico dei componenti del Cda, non chiamati in giudizio, a Vizziello va addebitato il 75% di 151.324,15. Da qui la condanna a risarcire l'ente per 113.493,11 euro.

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