POLICORO.
IL SIT IN DEGLI AMBIENTALISTI IN PIAZZA ERACLEA PER DIRE NO
ALL'AUTORIZZAZIONE DEL GOVERNO
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29.6.15
POLICORO
– Un manipolo di ambientalisti no triv si è radunato nella tarda
serata di sabato scorso nella centrale piazza Eraclea. Motivo del sit
in, svoltosi all'insegna dello slogan “Je suis Mar Jonio”,
mobilitare gente e coscienze contro il rilascio della prima
concessione a ricercare idrocarburi nel Golfo di Taranto da parte del
Ministero
dell’ambiente, di concerto con il Ministero dei beni culturali e
del turismo, alla Enel Longanesi Developments srl. Felice
Santarcangelo, portavoce dell'associazione Noscorie Trisaia, nata nei
frangenti della battaglia antinucleare contro il deposito delle
scorie radioattive d'Italia a Scanzano Jonico e poi divenuta
ambientalista a tutto tondo, no al petrolio compreso, ha arringato i
presenti con un megafono: “Dovrebbero essere le istituzioni ad
informarvi invece lo facciamo noi. Attenti perchè potete ritrovarvi
discariche e trivelle sotto casa. Voi non ne sapete nulla ma il
Governo, nei giorni scorsi, ha rilasciato la prima autorizzazione ad
una Compagnia petrolifera a trivellare i fondali dello Jonio. Dopo
quella alla Enel Longanesi, e per ora ce ne sono altre 13 in attesa,
ne arriveranno altre. Noi ci opponiamo perchè le trivellazioni
metteranno in pericolo l'ecosistema del nostro mare, con la
possibilità di mettere in movimento gli ipotizzati carichi
radioattivi affondati con le cosiddette navi a perdere e la
devastante frana sottomarina in atto censita dal Cnr e da tre
università italiane. Ed i danni ai cetacei che qui hanno uno dei
loro habitat ideali?”. Ma ci sarebbe di più. Santarcangelo,
seguito a ruota negli interventi da altri esponenti ecologisti, ha
puntato il dito accusatore anche sulla tecnica che sarà usata per la
ricerca di giacimenti di gas e petrolio, quella denominata Air gun:
“Una tecnica che prevede l'esplosione di bombe sottomarine di aria
compressa. Pericolosissima. Siamo, pertanto, incazzati neri”. Che
fare? Potrebbe svilupparsi nel Metapontino un'altra battaglia come
quella di Scanzano Jonico contro il nucleare? Santarcangelo, via
megafono, ha risposto: “ Dobbiamo condurre una battaglia, questa
volta, più sofisticata. Dobbiamo colpire gli interessi delle
compagnie petrolifere. I sindaci, ad esempio, applichino il principio
di precauzione nei propri Comuni lì dove ci sono trivelle sulla
terraferma non avendo le condizioni per poter decidere se si tratti
di attività inquinati o meno”.
NOSCORIE
TRISAIA
“IL
PRESIDENTE PITTELLA DOVREBBE DIMETTERSI”
POLICORO - “La Giunta regionale,
guidata dal presidente Marcello Pittella, dovrebbe chiedere scusa ai
lucani e poi dimettersi”. Nel “mirino” degli ecologisti No triv
radunatisi in piazza Eraclea è finita anche la Regione Basilicata.
Perchè? “Perchè – hanno spiegato i dirigenti di Noscorie
Trisaia – è stata una delle poche a non opporsi al Decreto sblocca
Italia buttando il nostro territorio, di fatto, in bocca alle
Compagnie petrolifere. E non ha chiesto l'esclusione dello Jonio
dalla mappa delle trivellazioni come avvenuto per il Golfo di
Venezia. Ed ora, se farà ricorso al Tar del Lazio contro
l'autorizzazione alla Enel Longanesi, ne dovrà fare altri 14, quando
ci saranno le future concessioni. E le farà, purtroppo, coi soldi
nostri”.
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