martedì 21 luglio 2015

SCANZANO JONICO. DEPOSITO SCORIE NUCLEARI, L'ISPRA CONSEGNA LA CARTA DEI SITI IDONEI

LA TEMUTA LISTA DELL'ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE

NOMI ANCORA TOP SECRET E CRESCE L'APPRENSIONE NELLO JONIO E A MATERA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.7.15


SCANZANO JONICO – Passo avanti nell'iter che porterà all'individuazione del sito dove sorgerà il Deposito unico delle scorie nucleari d'Italia. Ed in Basilicata c'è apprensione nell'area murgiana, con Matera capitale della cultura 2019 compresa. Ieri pomeriggio l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), ente sotto la vigilanza del Ministero dell'ambiente, ha consegnato al suo Ministero di riferimento ed a quello dello Sviluppo economico l'aggiornamento della relazione sulla proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) alla localizzazione del Deposito predisposta dalla Sogin spa. Società, quest'ultima, di proprietà del Ministero del tesoro e nata per mettere in sicurezza le centrali ed i siti atomici dismessi del Belpaese tra cui l'Itrec di Rotondella. L'aggiornamento era stato richiesto dai due Ministeri affinché l’Istituto svolgesse verifiche, ai fini della validazione dei risultati cartografici ed in merito alla coerenza degli stessi con i criteri stabiliti dalla Guida tecnica redatta proprio da Ispra e Iaea (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica), sulla revisione operata dalla Sogin nel recepire i rilievi formulati sulla Cnapi già presentata nel gennaio scorso. Così, a seguito delle verifiche effettuate sull'aggiornamento e sulla documentazione a supporto presentati da Sogin, l'Ispra non ha formulato ulteriori rilievi. Cosa accadrà ora? La relazione Ispra, considerata la riservatezza attribuita da Sogin alla proposta di Cnapi, è stata analogamente classificata e sarà tale (segreta, ndr) sino alla pubblicazione da parte della stessa Sogin a seguito del nullaosta dei Ministeri interessati. Si smuovono le “acque”, dunque, per una scelta che tiene col fiato sospeso la Basilicata. Nel novembre 2003 la regione si fermò per due settimane per protestare contro la scelta del Governo Berlusconi di voler ubicare il Deposito nelle miniere di salgemma di Terzo Cavone, a 500 metri dallo Jonio. Ora, dopo i criteri per la individuazione del sito stabiliti da Ispra ed Iaea, l'area lucana più “sospetta” di localizzazione è soprattutto quella murgiana, a confine con la Puglia, Matera compresa. Tanto che, nei giorni scorsi, le popolazioni locali, soprattutto sul versante pugliese, si sono mobilitate per dire no a priori alla possibile indicazione della Murgia come sito per il deposito delle scorie nucleari d'Italia.

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