domenica 26 luglio 2015

SCANZANO JONICO. OMICIDIO DE MARE, SI PUNTA ALLA RIAPERTURA DELL'INCHIESTA

IL GIALLO DELL'AUTOTRASPORTATORE UCCISO IL 26 LUGLIO 1993. IL COMUNE DEVE INTOLARGLI UNA STRADA

L'AVV. GIANNI DI PIERRI, LEGALE DELLA FAMIGLIA DELLA VITTIMA, STA PREPARANDO L'ISTANZA

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.7.15


SCANZANO JONICO - “Sto preparando la richiesta per la riapertura dell'inchiesta sull'omicidio di Vincenzo De Mare da inviare alla Procura di Potenza dopo che visionato il dispositivo della sentenza di prescrizione per l'accusa di falsa testimonianza di Gino Carbone emessa il 29 maggio scorso dalla Corte di appello”. Lo ha dichiarato l'avv. Gianni Di Pierri, difensore di Davide e Daniela De Mare, i figli di Vincenzo, l'autotrasportatore della Latte rugiada spa ucciso con due colpi di fucile il 26 luglio 1993. Oggi, dunque, corre il 22esimo anniversario di uno dei delitti irrisolti della Basilicata. Un anniversario passato sotto silenzio dopo che lo scorso anno il sindaco Salvatore Iacobellis (Pd) si era impegnato ad intitolare una strada a colui che, per gli investigatori e per l'associazione Libera, è stato una vittima di mafia. “La strada – ha detto Iacobellis – è stata individuata ma fa parte di una lottizzazione privata e non ci è stata ancora consegnata. Appena ciò accadrà procederemo con l'intitolazione a De Mare”. Oggi, tuttavia, una messa a suffragio sarà celebrata nella chiesa della Madonna del ponte, alle 18.30, a Policoro. Nel manifesto funebre fatto affiggere da Davide e Daniela è scritto: “Nella speranza che cada il muro di omertà. Attendiamo la verità”. La lotta per avere giustizia non si ancora arrestata. Da qui la prossima iniziativa dell'avv. Di Pierri che fa riferimento alla sentenza con cui la magistratura ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Carbone, un agricoltore di 62 anni, di Scanzano Jonico, poiché il reato a lui ascritto è estinto per prescrizione. L'uomo era stato condannato il 22 aprile 2014 ad un mese e dieci giorni di reclusione per false dichiarazioni rese al pm nel corso delle indagini sull'omicidio. Condanna contro cui propose appello per il tramite dell'avv. Antonio Cantasano. Ora la richiesta di Di Pierri tendente alla riapertura delle indagini sulla scorta del dispositivo della Corte di appello. Seguiremo gli sviluppi della vicenda. De Mare fu ucciso mentre stava arando un suo podere, a Scanzano Jonico. I carabinieri accusarono un pensionato. Che fu scagionato. Il fascicolo passò alla Polizia che indagò sui traffici di rifiuti Nord – Sud . Fu archiviazione. Il caso fu riaperto dalla Dda nel 2005. Cinque le persone indagate. Un delitto di mafia legato al traffico dei rifiuti sporchi. L'autotrasportatore della Latte Rugiada si oppose. E venne ucciso. Ma fu ennesima archiviazione. Poi, le vicende giudiziarie relative all'accusa per false dichiarazioni al pm di Carbone. E siamo ai giorni nostri.

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