L'AZIENDA
SANITARIA REPLICA ALLA LETTERA DELL'AISTOM
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 2.8.15
“La delibera della Giunta della Regione Basilicata n. 307 del 17
marzo 2015 viola la Costituzione e le leggi che garantiscono in ogni
caso la riconducibilità dei dispositivi medici, inseriti o no nel
nomenclatore regionale. Significa che i malati oncologici e le
persone disabili incontinenti con reddito familiare superiore a
14mila euro non devono pagare cateteri e dispositivi non inseriti nel
nomenclatore tariffario regionale”. Lo ha sostenuto il presidente
nazionale dell'Associazione italiana stomizzati (Aistom), Giuseppe
Dodi, in una lettera inviata al presidente della Regione, Marcello
Pittella, all'assessore regionale alla sanità, Flavia Franconi, ed
al direttore generale della Asm, Pietro Quinto. “Si tratta – ha
spiegato il presidente Aistom – di dispositivi considerati
infungibili e salvavita poiché le persone stomizzate e incontinenti
utilizzano sacche, placche, cateteri, unicamente per essere
reinseriti nella società. Cosa semplice a dirsi ma a non farsi
poiché notevoli sono i disagi. Alla ripresa dell’attività
lavorativa spesso ci si ritrova licenziati o col cambio di mansioni”.
Da qui la richiesta di Dodi: “Vi invitiamo a non far pagare i
dispositivi medici innovativi non inseriti nel prontuario regionale a
coloro che hanno un reddito familiare superiore a 14.000 euro come
accaduto alla Asm per altre patologie. Queste persone sono già
sufficientemente colpite dalla malattia e dal destino”. Ma la Asm
con il direttore sanitario Andrea Sacco ed il coordinatore delle
attività territoriali Vito Cilla, così, ha replicato: “L'Azienda
sanitaria di Matera rispetta le disposizioni regionali. La Regione ha
deciso di inserire dispositivi medici innovativi (cateteri speciali,
infusori di ultima generazione) tra quelli erogabili anche al di
fuori dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) stabiliti a livello
nazionale. Trattandosi, però, di prestazioni non dovute è stato
introdotto un limite di reddito familiare in 14.000 euro l'anno in
modo da aiutare davvero chi è in una condizione economica
svantaggiata. La Asm, quindi, non fa altro che far rispettare quanto
deciso dalla Regione: erogare prestazioni extra Lea a pazienti con un
reddito che non superi i 14.000 annui. Spiegazioni, altresì, che
sono già state riferite ai cittadini che si sono rivolti agli
uffici. Quando ci saranno nuove indicazioni regionali l'Azienda ne
darà immediata applicazione”.
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