Consumo del suolo e calamità naturali |
martedì 26 luglio 2016
POLICORO. NOSCORIE DENUNCIA: “IL CEMENTO ED IL PETROLIO CONSUMANO IL TERRITORIO”
“POLICORO E CORLETO PERTICARA IN TESTA TRA I COMUNI
DELLA REGIONE PER IL CONSUMO DEL SUOLO PER L'ANNO 2016 SECONDO I DATI
UFFICIALI DELL'ISPRA”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.7.16
POLICORO -
“Cemento e petrolio consumano il territorio. Policoro e Corleto
Perticara guidano la classifica tra i centri lucani per il consumo
del suolo secondo le classifiche redatte dall'Ispra (Istituto
superiore per la protezione ambientale) per
l'anno 2015”. Lo ha denunciato Felice Santarcangelo, portavoce
dell'associazione Noscorie Trisaia, specificando che “consumare
suolo significa modificare lo stato o la vocazione territoriale o gli
ecosistemi con attività impattanti”. A chi giova il proliferare di
cantieri? Santarcangelo, così, ha risposto per Policoro: “Il
consumo del territorio a fini edilizi non ha giovato a chi non ha una
prima casa o a chi non ha i soldi per costruirsela. Il centro jonico
è diventato una città di seconde case al mare. E non ha giovato al
turismo perché non sono stati costruiti nuovi alberghi per far
girare occupazione ed economia. Non ha giovato nemmeno a chi una casa
se l’è costruita in quanto la gestione dei comparti edilizi è
stata fatta in modo disorganizzato e non a garanzia dell’acquirente.
Vedi urbanizzazioni non realizzate o realizzate male, con i cittadini
che pagano le tasse e non hanno i servizi, nonostante il Comune
percepisca i tributi non riconoscendo, in alcuni casi,
l'abitabilità”. Ma quali saranno le vittime del consumo? Il
portavoce di Noscorie: “La prima sarà il paesaggio con il cemento
che modifica la bellezza dei luoghi. La volumetria guida l’architetto
nella costruzione mentre l’impatto estetico o i materiali naturali
restano nei testi universitari. La seconda sarà il territorio. Le
costruzioni, nel distruggere i luoghi naturali, provocano dissesto
idrogeologico facendo aumentare il defluire delle acque vicino ai
centri abitati, impedendo l’impermeabilizzazione del terreno e
creando emergenze con le bombe d’acqua. La terza vittima sarà la
produttività agricola poiché il cemento utilizzato vicino alle aree
costiere aumenta la salinità eliminando le barriere naturali degli
ecosistemi. Anche l'erosione costiera è alimentata dalla
cementificazione”. Ultima domanda: chi beneficia del consumo del
suolo? Santarcangelo: “Pochi individui facilmente individuabili. Da
un punto di vista economico però un ettaro di terreno cementato
produrrà nell’arco di 100 anni (periodo medio di durata del
cemento) molto meno di un'attività agricola ma con lo svantaggio di
aver distrutto il paesaggio ed il territorio”.
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