MA NELL'ELENCO DEGLI INTERVENTI IL CENTRO DEL METAPONTINO CON C'E'. INTANTO TERZO MADONNA E' SCOMPARSA
Scanzano J. Manifesto funebre per spiaggia di Terzo Madonna. Era il 2013 |
SCANZANO JONICO – C'è un mistero attorno alla destinazione dei finanziamenti stanziati dal ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, nei giorni scorsi a favore della Basilicata. Ce ne sono anche per contrastare l'erosione della costa, in particolare nella spiaggia di Terzo Madonna, del litorale del Comune del Metapontino? Per il vicepresidente del Consiglio regionale, Paolo Castelluccio (FI), i fondi ci sarebbero: “La destinazione di una quota degli oltre 26 milioni di euro stanziati nel settore ambiente dal Cipe alla Basilicata con l'obiettivo di contrastare il fenomeno dell'erosione costiera, un'emergenza sempre viva nel Metapontino, così come ha annunciato dal ministro, deve diventare lo strumento per accelerare gli interventi da tempo progettati. Dopo le mareggiate della primavera scorsa, infatti, i titolari degli stabilimenti balneari e gli operatori turistici di Scanzano e Metaponto hanno manifestato un impegno straordinario per scongiurare ripercussioni sulla stagione estiva a causa del problema riacutizzato dell’erosione”. Impegno che, quindi, sarebbe arrivato da Galletti. Solo che a leggere nel comunicato del Ministero l'elenco degli interventi per fronteggiare il dissesto franoso e l’erosione costiera, Scanzano Jonico non c'è. Eppure, stanti gli investimenti con le barriere soffolte effettuati a Metaponto, il punto critico del fenomeno erosivo nel Metapontino è la spiaggia di Terzo Madonna, quella che non c'è più. Ed a rischio c'è anche l'agricoltura di gran parte del territorio del Comune jonico. I marosi, infatti, hanno quasi distrutto la pineta ed il canale che dall'idrovora convoglia allo Jonio le acque basse. Ed a nulla è servito un intervento tampone, l'unico mai effettuato, per 240mila euro. Pannicelli caldi. Nè si sa niente del finanziamento di 7 milioni di euro promesso nel marzo scorso dal governatore Marcello Pittella. Urge un intervento deciso del Comune su Regione e Governo se si vogliono salvare turismo ed agricoltura di Terzo Madonna.
(Perchè mai viene sistematicamente oscurato, non accolto, censurato e non pubblicato il mio commento,è la quarta volta...che ci provo)
RispondiEliminaAncora un annaspare in acque torbide. Da anni ormai si è proceduto prima con diversi ripascimenti, poi con i sacchetti di sabbia, poi con i tubi drenanti con pessimi risultati e dispendio di fondi in acque torbide, poi ancora con massi sul bagnasciuga, in ultimo con alte barriere di massi emergenti e forse un pericolo per la navigazione. Perchè non provare con un rimedio poco oneroso ed innovativo su un tratto di costa di trecentometri?
SIAMO CON L’ACQUA ALLA GOLA ! ! !
1) R I P A S C I M E N T O U R G E N T E ? SI ! Sperimentiamo la messa in opera di: “Ecostruttura polifunzionale per bio-architettura ricostruttiva di fondali marini instabili” (brev.257894) su un tratto di costa di soli trecento metri
SIAMO CON IL MARE SULLA STRADA ! ! !
2) B A R R I E R E F R A N G I F L U T T O ? SI ! Sperimentiamo la messa in opera di: “Ecostruttura polifunzionale per bio-architettura ricostruttiva di fondali marini instabili” (brev.257894) sotto una sola delle tante barriere da installare
SIAMO IN UNA (quasi) VERA EMERGENZA? SI !
3) Si faccia allora,ora, questa minima sperimentazione
dr. Nicola Locuratolo Biologo Ambientalista