martedì 30 agosto 2016

SCUOLA. “NO ALLA DEPORTAZIONE DEI DOCENTI”. APPELLO AL PRESIDENTE MATTARELLA DA PARTE DEGLI INSEGNANTI LUCANI

ANTONIETTA BENEDETTO E MARIA CARMELA GALTIERI SCRIVONO AL CAPO DELLO STATO



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 30.8.16

POLICORO - “Abbiamo rincorso un sogno, quello del lavoro, che si è trasformato in un incubo. No alla deportazione al Nord del 70% dei docenti della Basilicata. Rivendichiamo il nostro sogno nel rispetto della legalità. Ecco le nostre proposte”. Lo hanno scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al capo del Governo Matteo Renzi, ai parlamentari lucani ed ai consiglieri regionali, Antonietta Benedetto e Maria Carmela Galtieri, insegnanti nelle scuole superiori, anche a nome di altri colleghi che, fra una manciata di giorni, dovranno stravolgere la loro vita e quella degli affetti più cari. “Siamo ai soliti paradossi all'italiana. Ci si laurea, si tentano vari concorsi e tra i tanti quelli per la scuola, per una generazione che ha visto il proprio nome nelle graduatorie di mezza Italia nella speranza di “beccare” il ruolo. Ma il tempo passa e, pur nella precarietà, si pensa a mettere su famiglia o a rinunciare alla stessa. Nel frattempo l'insegnante lucano è costretto a giocarsi il posto in graduatoria: si apre l'asta dei corsi “acchiappa punti” e si assoggetta al sistema scolastico paritario nonché allo stesso Stato, un sistema che può solo garantire l'anno di servizio”. Sino all'annuncio della “deportazione”. Da qui la chiamata “in campo” del Presidente Mattarella. “Presidente – hanno continuato le due docenti di Policoro – che ha espresso l'urgenza di non accrescere le disuguaglianze e l'impoverimento del Mezzogiorno d'Italia. Ed i nostri rappresentanti locali hanno denunciato la piaga sociale del crollo demografico misto all'impoverimento delle nostre comunità per l'emigrazione intellettuale a vantaggio del Nord”. Allora? Ecco le proposte concrete di Benedetto e Galtieri: “Chiediamo di rafforzare gli organici delle scuole della Basilicata accorpando organico di fatto e di diritto; estendere il tempo pieno di tutti gli istituti; potenziare gli organici del sostegno per i disabili e le offerte formative del potenziamento; lottare contro le piaghe della dispersione scolastica e dell'abbandono; usare le risorse del Fondo Sociale Europeo, essendo ancora la Basilicata una Regione svantaggiata, per programmi di istruzione in deroga che coinvolgano non solo il sostegno ma anche le discipline comuni (diritto, economia, lingue, musica); trasformare ore residue derivanti da organico di diritto in cattedre per assegnazione provvisoria non permettendo ai presidi di assegnarle a docenti interni poiché gli stessi arriverebbero ad avere più di 18 ore; evitare classi super affollate; evitare di farci prendere servizio in altre regioni per poi scoprire che ci sono posti nella nostra terra. Rivendichiamo il nostro sogno nel rispetto della legalità”.

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