sabato 17 settembre 2016

POLICORO. IN UN DOCUMENTO LE AZIONI PER POTER SALVARE L'OSPEDALE GIOVANNI PAOLO II

LE INDICAZIONI DEL COMITATO #OSPEDALEPOLICORONONSITOCCA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.9.16

POLICORO – La parola d'ordine è: “L'ospedale di Policoro non si tocca”. Parola d'ordine lanciata all'opinione pubblica dai rappresentanti del Comitato “#ospedalepolicorononsitocca” nel corso di una conferenza stampa, ieri, nella sala consiliare del municipio. E' stato il portavoce del neonato organismo, Franco Labriola, ex consigliere comunale e provinciale del Pd ed ora in quota al gruppo di Pippo Civati, presenti Gianni Di Pierri, capogruppo di Policoro Futura, più Nicola Montesano, ex consigliere comunale ed iscritto Pd, e Pino Ferrara, consigliere comunale di maggioranza, ad illustrare i contenuti di un documento che sarà illustrato lunedì' prossimo ai componenti della quarta Commissione regionale. A dar man forte, anche la segretaria regionale di Cittadinanzattiva, Maria Antonietta Tarsia. Ma ecco Labriola: “ Il Comitato, partito da un gruppo su facebook, si è rafforzato anche con cittadini di un'area vasta come il Metapontino. La Regione ci aveva convocati lunedì scorso per il giorno successivo. Non avevamo i tempi tecnici per l'incontro. Abbiamo, tuttavia, mandato il documento da noi elaborato ai consiglieri del massimo ente istituzionale regionale . Oggi, però, la presentazione alla stampa. Quattro i punti fondamentali. Primo. La bozza di riforma sanitaria Pittella, all'articolo 2, prevede che il Madonna delle Grazie di Matera inglobi il Giovanni Paolo II di Policoro. Non ci va bene. Significa che Policoro diventa braccio di Matera senza più autonomia decisionale e gestionale. Secondo punto. Si ipotizza la chiusura qui da noi di rianimazione ed utic mantenendo una unità di rianimazione nel Pronto soccorso. Si perderebbero, però, i reparti attrezzati con ingenti risorse. Una contraddizione. Non ci va bene. Chiediamo di trasformare rianimazione ed utic in Unità intensiva H24 con 4 posti letto per pazienti critici e 4 per subcritici. Terzo. Chiediamo che si ragioni sul superamento dei tempi lunghi delle attese per le visite ambulatoriali con la sperimentazione degli ambulatori aperti anche nei giorni festivi autorizzando la Asm a coprire i buchi negli organici del personale. Quarto punto. Vogliamo la strutturazione della telemedicina attrezzando l'assistenza ad alcuni malati cronici a domicilio”. Labriola e gli altri esponenti del Comitato, infine, hanno escluso qualsiasi strumentalizzazione politica della loro lotta a favore dell'ospedale di Policoro.


MA PER LA SEGRETERIA PROVINCIALE UGL “L'ALLARME È ESAGERATO”

POLICORO - “Vigilare, senza inutili allarmismi”. E' la posizione del segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano, in merito alla conferenza stampa svoltasi nell'aula consiliare del municipio. Per l'esponente sindacale “gli attori sociali, e tra questi l’Ugl, devono monitorare le azioni che Regione ed Asm pongono in essere sul piano gestionale. Ad oggi, pur non potendosi esprimere un giudizio di completa condivisione, le misure adottate dall'Asm suggerirebbero un atteggiamento di maggior equilibrio. Non si può dimenticare che l'Azienda a Policoro ha messo in sicurezza il percorso nascita ed incrementato le sedute operatorie mentre registriamo che si sta lavorando ad un ampliamento della rianimazione e al miglioramento logistico della chemioterapia. Senza dimenticare che da alcune settimane è ripartito il servizio di litotrissia ossea. Oggi l'allarme su Policoro è esagerato”.

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